Una donna di 73 anni è stata trovata morta in una pozza del suo stesso sangue nel garage della sua abitazione, una villetta vicino al mare a Marina di Leporano, alle porte di Taranto. Il ritrovamento è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, a seguito dell’allarme lanciato da uno dei figli della vittima, preoccupato dal fatto che non avesse notizie di sua madre ormai da diverse ore. La zona residenziale non sarebbe solita ad episodi simili e la comunità sarebbe rimasta profondamente colpita dall’accaduto, su cui continuano ad indagare le autorità competenti.
Sembrerebbe che nel corso della mattinata, uno dei figli della donna abbia confessato di aver accoltellato la madre e poi di essere fuggito. L’uomo, un 46enne, è stato sottoposto a fermo, su disposizione del procuratore Eugenia Pontassuglia e del pm Salvatore Colella, con l’accusa di omicidio volontario. Al momento non sono state chiarite le motivazioni che avrebbero spinto l’uomo ad uccidere la 73enne.
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La 73enne viveva da sola in casa, da quando nel 2002 aveva perso suo marito, un operaio specializzato dell’Ilva deceduto in un incidente sul lavoro. Sembrerebbe che alcuni vicini di casa abbiano anche confermato di aver udito un’esplosione proveniente proprio dall’abitazione dell’anziana, ma al momento non è stato confermato se questa sia collegata alla morte della donna. Secondo quanto dichiarato dalle autorità, sul corpo della 73enne erano presenti delle vistose ferite, che sarebbero quindi riconducibili ai colpi di arma da taglio presumibilmente operati dal figlio.
Sin dall’inizio delle indagini, la pista maggioritaria seguita dagli inquirenti è stata quella dell’omicidio, anche se fino alla confessione del 46enne non è stata esclusa alcuna possibilità. Gli agenti, affinché potesse essere ricostruito un quadro più chiaro della situazione, avrebbero posto al vaglio le telecamere di sicurezza della zona, e il pm di turno, Salvatore Colella, affiderà l’autopsia per chiarire la natura delle lesioni.
(Articolo in aggiornamento)
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