Carlos Tavares lascia Stellantis: i motivi dietro le dimissioni

Sulle motivazioni delle dimissioni si è espresso il senior independent director di Stellantis, Henri de Castries, riferendo che "nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il Ceo alla decisione di oggi"

Redazione
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Carlos Tavares, figura chiave nella fusione tra PSA e FCA che ha dato vita a Stellantis nel 2020, lascerà il gruppo automobilistico anticipando la scadenza del suo mandato prevista per il 2026. La decisione, approvata all’unanimità dal consiglio di amministrazione, è giunta inaspettata, sebbene fosse noto che il manager avrebbe concluso il proprio percorso alla scadenza del contratto. Ora Stellantis si prende tempo: il nuovo amministratore delegato sarà nominato entro la metà del 2025, con un processo di selezione già in corso, gestito da un comitato speciale.

La transizione e il ruolo di Elkann

Nel periodo di transizione, il gruppo sarà guidato da un comitato esecutivo temporaneo presieduto da John Elkann. Quest’ultimo ha ringraziato pubblicamente Tavares per il suo impegno e i risultati raggiunti, dichiarando: Siamo grati a Carlos per il ruolo nella creazione di Stellantis e per i precedenti rilanci di PSA e Opel. Insieme, continueremo a perseguire la nostra strategia nell’interesse a lungo termine del gruppo”. Elkann ha inoltre informato personalmente delle dimissioni il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni, segnalando l’importanza della transizione in corso.

Divergenze e tensioni

Dietro la separazione, secondo Henri de Castries, consigliere indipendente senior del board, ci sarebbero divergenze emerse nelle ultime settimane: “Il successo di Stellantis si è basato su un allineamento perfetto tra azionisti, consiglio e CEO. Tuttavia, differenze di vedute recenti hanno portato alla decisione di oggi” Sebbene non siano stati chiariti i dettagli, si ipotizza che le tensioni siano legate alle difficoltà del mercato statunitense e alla gestione finanziaria, criticata per il calo delle vendite e la gestione dei rapporti con i sindacati e i governi.

Reazioni politiche e sindacali

Le dimissioni di Tavares hanno scatenato reazioni immediate. Dal mondo politico, Fratelli d’Italia, PD, Carlo Calenda e AVS chiedono che Elkann riferisca in Parlamento sul futuro di Stellantis. La Lega, con toni duri, punta il dito sulla gestione di Tavares, definita “disastrosa”. Un coro unanime di voci chiede chiarezza sugli impegni occupazionali e industriali, mentre i sindacati invocano un cambio di passo: “Serve un nuovo management che assicuri discontinuità e impegni concreti”, afferma Rocco Palombella, segretario generale della UILM.

Nonostante l’incertezza, Stellantis ha confermato la guidance finanziaria annunciata a ottobre, prevedendo una riduzione delle consegne di oltre 200.000 veicoli nel secondo semestre del 2024. La scelta del nuovo CEO rappresenterà un momento cruciale non solo per il gruppo, ma per l’intero settore automobilistico italiano, in un contesto globale sempre più competitivo.

L’addio di Tavares lascia Stellantis in un momento delicato, con l’attenzione puntata sul futuro del gruppo e sulle sue strategie industriali. La partita per il prossimo CEO è aperta: sarà una scelta decisiva per il destino dell’automotive europeo.

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