Le specie di squali presenti in Italia sono circa 50. Sono davvero tante, ma bisogna allarmarsi o avere paura di fare il bagno al mare? In certi casi sì e in altri meno.
Una cosa è certa, essere informati e sapere quali specie potremmo incontrare sulle rive dei mari italiani forse potrebbe aiutare a diminuire le ansie che Spielberg ha fatto venire a milioni di bagnanti dopo l’uscita del suo celebre film “Lo Squalo”.
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Quali squali possiamo trovare in Italia?
Tra le specie che possiamo trovare più frequentemente in Italia c’è lo squalo bianco – rarissimo da avvistare – le verdesche, i mako, gli squali toro, gli squali martello ed elefante.
Andiamo a vedere chi sono questi predatori, dai più famosi ai meno conosciuti.
Squalo bianco
“Il mangiatore di uomini”, anche conosciuto come lo squalo bianco abita anche i nostri mari. Si trova al largo delle coste della California, della Florida, del Messico, delle Hawaii, della Nuova Zelanda e dell’Australia, dai Caraibi al Sud Africa fino al Mediterraneo con una zona di riproduzione nell’area tra la Sicilia, Malta e la Tunisia e puntate nello Ionio, nel Tirreno e soprattutto nell’Adriatico.
L’enorme esemplare marino, però, è molto difficile da avvistare e la sua ultima vittima italiana risale al 2 febbraio del 1989. L’uomo ucciso dallo squalo era un sub, si chiamava Luciano Costanzo, ed ha perso la vita durante un’immersione nella località Golfo di Baratti (Piombino). La vicenda legata allo sfortunato subacqueo, secondo il database internazionale, è classificata come l’ultimo attacco mortale portato da un grande squalo bianco nel Mediterraneo. Quattro attacchi di squalo bianco sui diciotto registrati in Italia sono risultati mortali.
Squalo Mako
Aggressivo e imprevedibile: le due caratteristiche dello squalo Mako, uno degli animali più letali al mondo. La sua casa sono i mari tropicali, subtropicali e temperati, come appunto il Mediterraneo. Però niente paura, è davvero rarissimo avvistarlo e non si vede da tempo ormai.
Squalo curioso e poco conosciuto dai molti. È uno dei più veloci al mondo, può arrivare ad una velocità di 75 Km/h mentre per quanto riguarda la stazza, può arrivare fino a 4 metri.
Una curiosità interessante e una delle caratteristiche più famose di questo pesce è sicuramente la dentatura. Non tutti sanno che per copertina del film “Lo Squalo” i denti del grande squalo bianco furono sostituiti proprio con quelli ben più spaventosi del Mako.
Squalo Toro
Un altro abitante del Mediterraneo è lo squalo Toro. Si riconosce dai denti affilati, dal suo carattere mite e dai movimenti lenti. Può arrivare fino ai 3,5 metri di lunghezza e 160 chili di peso. Il suo habitat sono le acque cristalline: si trova sui fondali costieri sabbiosi fino a 20 metri di profondità, e si può avvistare nel Mediterraneo e alle Canarie. È considerato il più grande squalo d’Italia e la sua regione preferita sembra essere la Sicilia.
Squalo Martello
Lo Squalo Martello è stato più volte avvistato nel Canale di Sicilia, intorno alle coste di Lampedusa. È considerato uno degli squali potenzialmente più pericolosi per l’uomo, anche se il numero di attacchi registrati fino ad oggi è molto basso.
Ma perché quella testa a martello? È questo il vero mistero che aleggia sul grande predatore. Ad oggi abbiamo solo qualche ipotesi ma nessuna certezza. La più gettonata è che l’ampiezza di quest’ultima migliori la capacità di localizzazione e lo aiuti con le sue prede.
Squali elefante
Dopo lo squalo balena c’è lui, lo squalo Elefante: il secondo pesce più grande al mondo. La buona notizia è che il suo essere innocuo è direttamente proporzionale alle sue dimensioni. Raggiunge circa i 9 metri di lunghezza ma sono stati avvistati esemplari che hanno raggiunto anche i 12 metri. Il suo cibo preferito è il plancton, che cattura aprendo la sua enorme bocca. Concludendo, resta un animale indecifrabile: solitario ed elusivo, è nella Lista Rossa delle specie a rischio di estinzione dell’IUCN.
La Verdesca
Infine, abbiamo la Verdesca, la specie di squalo più famosa in Italia. In particolare, c’è una grande concentrazione di questi grandi pesci nel mar Adriatico centrosettentrionale.
Non è pericoloso per l’uomo ma se si sente minacciato è in grado di attaccarlo.Dal 1580 fino al 2013, è stato coinvolto in 13 incidenti, quattro dei quali mortali. Si stima che ogni anno vengano uccisi dall’uomo almeno fino ai 20 milioni di esemplari.
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