Sinner, tra tennis e libertà: “Grazie ai miei genitori che mi hanno permesso di scegliere”

Ora tutti sembrano volere un pezzettino del campione azzurro, da Sanremo alla politica: "Ho fatto un ottimo torneo e resterò concentrato sul campo. A cantare sono pessimo, a ballare peggio. Lasciamo perdere, io devo giocare a tennis" ha confessato Sinner

Redazione
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Jannik Sinner è il nome del campione azzurro che da ieri è entrato a pieno titolo nella storia. Dopo il trionfo agli Australian Open, dove ha battuto i due colossi Djokovic e poi Medvedev, non ha smesso di far emozionare il pubblico, ma questa volta con le parole. Uscito fuori dal campo, con le interviste post-partita e nei giorni seguenti non ha fatto altro che far innamorare gli italiani, se non tutto il mondo, ancora più.

Uno spettacolo nello spettacolo, specialmente le parole che ha dedicato ai suoi genitori e a tutti i piccoli sportivi del mondo: “Grazie a tutti quelli che mi stanno seguendo da casa, soprattutto alla mia famiglia. Vorrei che tutti quanti avessero i miei genitori, come li ho avuti io, perché mi hanno sempre permesso di scegliere, anche quando ero giovane decidevo io. Non mi hanno mai messo sotto pressione anche quando facevo altri sport. Auguro a tutti i bambini di avere quella libertà che ho avuto io. Non ho molto altro da dire” ha dichiarato Sinner a margine del campo.

Il segreto per battere Medvedev: “Un passo indietro”

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Sinner, tra tennis e libertà: "Grazie ai miei genitori che mi hanno permesso di scegliere" 4

Non era iniziata nel migliore dei modi e durante i primi due set la sconfitta sembrava annunciata: “A un certo punto Vagnozzi mi ha detto: fai un passo indietro. Dovevo pensarci io, farlo prima, quel passo indietro. Vede che c’è ancora da lavorare“, ha iniziato a spiegare Sinner sul Corriere della Sera. Su Medvedev ha dichiarato: “Me lo aspettavo così aggressivo, all’inizio c’era un po’ di tensione: nei primi due set la palla non l’ho vista mai. Con il break nel secondo ho ripreso coraggio e provato qualcosina di diverso. Nel terzo sono rientrato in partita, da lì abbiamo iniziato a giocare alla pari” ha concluso il campione a proposito dello storico match.

Sinner e il rapporto con la famiglia

Le parole che ha dedicata alla sua famiglia e il concetto di libertà che ha espresso durante le interviste post-partita sono state potenti. In un intervista sul Corriere della Sera, successivamente, ha spiegato il rapporto tra lui e i genitori: “Sono stato costretto a crescere velocemente. A 13 anni ero già fuori casa e ho imparato a fare tutto da solo: lavanderia, cucinare e fare la spesa. Per un genitore non è semplice fidarsi e lasciarti andare via già da adolescente. Non è stato facile, ci siamo persi molti momenti che sto cercando di recuperare ma ormai quel periodo della mia vita è finito e non tornerà indietro” ha spiegato il campione azzurro a proposito dei sui sacrifici, aggiungendo che “ho avuto la fortuna che i miei non mi mettessero pressione, volevo farli sentire speciali per una volta“. Dopo il ringraziamento per la famiglia ha voluto rivolgersi anche ai piccoli futuri campioni azzurri: “Non è sempre così per tutti i ragazzi che provano a costruirsi una carriera. Poi forte lo diventi con il lavoro” ha concluso.

Un Sinner fuori dal campo?

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Un ragazzo timido e un cuore d’oro. Il 22enne con la sua semplicità sembra trasmettere calore, affetto e ambizione al pubblico. Un gran lavoratore che sa cosa fare e quando farlo e che con il suo modo di fare ha conquistato tutto il pubblico, sportivo e non. Proprio per questo dalla politica allo spettacolo cercano tutti di accaparrarselo anche se lui non sembra molto propenso a diventare, oltre che un’icona sportiva, anche un’icona pop: “Ho fatto un ottimo torneo, sono contento ma non cambierò – ha iniziato a spiegare Sinner sul Corriere della Sera – sono un ragazzo tranquillo: non ho intenzione di alterare le mie priorità, il tennis rimarrà la cosa più importante nella mia vita. Adesso mi riposo un po’ e poi torno in campo. Non cambierà nulla rispetto a prima” ha puntualizzato il campione. Sinner, oltre a non essersi ancora preparato il discorso da fare al Quirinale visto che è stato “un po’ preso” non sembra essere intenzionato a presentarsi neanche sul palco di Sanremo, restando fedele al suo sport a vita: “Conoscendomi io non ci andrei. Canto malissimo e ballo peggio: sono negato. Qui a Melbourne hanno provato a farmi intonare lo jodel… Lasciamo perdere! Io devo giocare a tennis“.

Cos’è la libertà per Sinner

Non è Sanremo, non sono i riflettori, non sono i riconoscimenti pubblici. Il 22enne quando gli viene chiesto cos’è la libertà ha le idee chiare: “Sciare sulle montagne, guidare i kart, giocare alla Playstation, stare su un campo da tennis. Mi sento davvero libero quando faccio le cose semplici“. La prova che la felicità sta nella piccole cose ma non solo, perché il titolo e la vittoria agli Australian Open è stata una cosa grande, immensa: sia per lui che per tutta l’Italia.

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