Per più di un anno una famiglia di Siena è stata costretta a subire gli abusi, le minacce e le violenze di un uomo senza scrupoli, che si è approfittato della debolezza dei suoi famigliari per colpirli nelle loro vulnerabilità, rendendo di fatto la loro vita un inferno. Un uomo adulto, forte e violento, ha scagliato la sua rabbia su sua moglie e sui suoi figli, entrambi minorenni, nella consapevolezza che nessuno di essi avrebbe avuto la potenza di contestarlo e di fermarlo.
Così una donna è stata costretta da un uomo, lo stesso che avrebbe dovuto solamente amarla, a camminare a quattro zampe e ad entrare nella cuccia del cane di famiglia. Un trattamento umiliante e disumano che purtroppo però non è stato l’unico nel suo genere. La vittima avrebbe subito violenze e vessazioni di ogni tipo, tra cui l’essere costretta a spogliarsi di tutti i suoi vestiti e lasciare la sua abitazione, per uscire fuori in strada. Violenze brutali e dolorose non solo a livello fisico, ma anche mentale, a causa delle ripercussioni che tali umiliazioni possono avere sulla psiche umana.
Siena, la denuncia della vittima
Più volte la donna è stata costretta a recarsi in pronto soccorso per le ferite provocate dal marito. Anche quando è stata denudata e spinta fuori di casa, avrebbe prima subito una serie di violenze e abusi che le avrebbero fatto guadagnare ben due settimane di prognosi. Sembrerebbe, inoltre, che alcune di queste violenze avrebbero interessato anche i minori presenti in casa.
La vittima, infatti, lo scorso gennaio ha raccolto ogni briciola di coraggio presente nel suo corpo ed ha deciso di denunciare suo marito. Il terribile racconto alle forze dell’ordine ha fatto emergere che in alcuni casi anche i suoi figli sarebbero divenuti vittime della furia del marito. Uno di questi, intervenuto per proteggere la madre dalla rabbia del padre, sarebbe stato afferrato per il collo dall’uomo e scaraventato via. La vicenda è stata riportata da La Nazione e sembrerebbe che ora l’uomo sia sotto processo e che ieri si sia tenuta l’udienza davanti al gup. Si ipotizza il patteggiamento o un rito alternativo.
