Scuola, a settembre troppo caldo: le associazioni chiedono di riaprire a ottobre

Uno slittamento del calendario scolastico che è osteggiato dai genitori, in difficoltà a conciliare lavoro e cura dei bambini

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Il caldo torrido registrato in questa ultima estate ha preoccupato le associazioni e i sindacati dei lavoratori della scuola, che iniziano a temere che per l’inizio del nuovo anno scolastico la terribile ondata di caldo non si sia ancora conclusa. Il pericolo che studenti fragili ed insegnanti anziani patiscano le conseguenze del troppo caldo ha convinto le associazioni a scrivere al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per ottenere uno slittamento dell’inizio delle lezioni.

L’incubo di ogni genitore potrebbe diventare realtà e perciò questi si sono fatti sentire, manifestando la loro contrarietà alla proposta dei sindacati. I centri estivi hanno costi molto alti e prolungare il periodo in cui dover iscrivere il proprio bambino aggraverebbe le spese famigliari. L’ipotesi delle associazioni è quella di iniziare il nuovo anno scolastico ad ottobre, nella speranza che il caldo si sia finalmente attenuato. Non tutti però sembrerebbero d’accordo con la proposta.

La raccolta firme contro la pausa di tre mesi dalla scuola

Diverse associazioni, come Anief, hanno portato all’attenzione di Valditara le difficoltà che una ripresa dell’anno scolastico a settembre potrebbe comportare. “Con questa afa è assurdo iniziare le lezioni entro metà settembre, meglio ottobre. Ci vuole buon senso e lungimiranza. Anche i cicli produttivi devono cambiare e la pubblica amministrazione deve avviare questi cambiamenti secondo il clima” ha spiegato il presidente dell’associazione, chiarendo quali fossero le loro specifiche preoccupazioni.

Venuti a sapere della proposta, i genitori di bambini in età scolastica si sono riuniti per raccogliere firme per una petizione ben diversa: quella della modifica generale del calendario delle lezioni. Secondo questi genitori, e non solo, la pausa estiva di tre mesi sarebbe deleteria per gli studenti poiché moltiplicherebbe le disuguaglianze, favorirebbe la perdita di competenze cognitive e relazionali di bambine, bambini e adolescenti e scoraggerebbe la conciliazione di vita-lavoro per tanti genitori. Finora sono state raccolte 60mila firme per chiedere la revisione del calendario scolastico.

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