Scandalo a Bari, spiati conti correnti di Giorgia Meloni, la premier: “Dossieraggio quotidiano”

Oltre alla premier sarebbero stati consultati illegalmente anche i conti correnti di altre figure di spicco del mondo della politica. Il colpevole avrebbe compiuto in tutto 6mila accessi illegali

Redazione
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La procura di Bari ha avviato un’inchiesta per approfondire le accuse verso un ex dipendente della Banca Intesa Sanpaolo, che avrebbe spiato i conti correnti bancari di migliaia di persone, tra cui importanti personalità, come la presidente del Cdm Giorgia Meloni e la sorella Arianna. Il quotidiano Domani ha riportato che il funzionario bancario è stato licenziato l’8 agosto scorso in seguito a un procedimento disciplinare e in tutto avrebbe effettuato oltre 6mila accessi non autorizzati ai conti correnti bancari soprattutto di militari, vip e politici. In un post su X la presidente del Consiglio ironizza: “Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano”.

Oltre Meloni, spiate anche altre figure politiche

Non bastava il caso dossieraggio, l’inchiesta avviata dalla procura di Perugia sugli accessi abusivi alle banche dati riguardo a politici e vip, che ha occupato la cronaca di questi ultimi mesi. Ora spunta anche il caso indagato dalla procura di Bari, in cui un un ex dipendente di Intesa Sanpaolo avrebbe spiato i conti correnti di diverse personalità del mondo politico e non solo.

Ma i due casi non sarebbero collegati, e come riferito da Domani, nel dossieraggio “gli indagati si difendono dicendo che gli accessi erano legittimi perché legati al lavoro di investigatori. Qui la giustificazione è impossibile”. In questo caso, infatti, non si tratterebbe di dati su operazioni sospette o di informazioni riguardanti indagini giudiziarie, ma di informazioni strettamente private, riguardanti i movimenti dei conti correnti delle persone coinvolte.

La lista delle vittime dell’inchiesta di Bari è lunga: si parte dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni e la sorella Arianna, per poi continuare con l’ex compagno della premier Andrea Giambruno, il ministro della Difesa Guido Crosetto, la ministra del Turismo Daniela Santanchè, il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Raffaele Fitto, il presidente del Senato Ignazio La Russa. Sarebbero coinvolti anche il governatore del Veneto Luca Zaia, il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il procuratore della Repubblica di Trani Renato Nitti e diversi ufficiali dell’Arma e della Guardia di Finanza. Si parla di migliaia di figure prese di mira.

L’avvio dell’indagine

Secondo Domani, la vicenda è stata scoperta per caso. Un cliente della Banca si era reso conto del numero elevato di accessi al proprio conto, confermate anche dal direttore della filiale, e ha così denunciato il fatto, dando avvio agli accertamenti della procura. Fonti interne a Intesa Sanpaolo hanno dichiarato che la banca ha reagito tempestivamente, adottando “le opportune iniziative disciplinari” nei confronti del sospetto, e informando immediatamente le autorità competenti. La violazione è stata scoperta durante le attività di controllo ordinarie. Intesa Sanpaolo ha sottolineato il continuo impegno nel “garantire la massima protezione dei dati della clientela”, con un costante aggiornamento dei propri sistemi di sicurezza.

Le conseguenze saranno molto gravi per l’indagato, soprattutto nel caso si verificasse l’effettiva violazione delle norme sulla privacy e la segretezza di dati ipersensibili. Gli oltre 6mila accessi sarebbero avvenuti tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024 e avrebbero riguardato gli oltre 3.500 clienti della Banca Intesa Sanpaolo in tutta Italia. Ora spetta ai pm di Bari ricostruire quanto accaduto: bisognerà chiarire se l’uomo ha agito da solo o insieme ad altre persone e che fine abbiano fatto i dati spiati. Bisognerà capire come avrebbe effettuato oltre 6mila accessi e per quale motivo avrebbe spiato i conti delle figure politiche, dato che si tratta di informazioni private e delicate.

Oltre al commento di Meloni su X, ha commentato il caso anche Raffaele Speranzon, il vicecapogruppo vicario dei senatori di Fratelli d’Italia: “Attendiamo che la magistratura faccia il proprio corso per accertare se si tratta di un funzionario infedele o di uno scandalo di proporzioni ampie“.

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