Sanità, dal costo delle visite alla Pma, cosa cambia con i nuovi tariffari Lea?

L'obiettivo dell'aggiornamento è quello di rendere maggiormente accessibile la sanità pubblica e di inserire nei Lea degli ambiti sanitari che fino ad ora erano rimasti esclusi, ma non sono mancate le critiche ad una riforma ritenuta "non sostenibile" dalla sanità privata del Paese

Redazione
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Dopo 28 anni dall’ultimo aggiornamento, i tariffari Lea (Livelli essenziali di assistenza) affronteranno una nuova modifica a partire dal prossimo 30 dicembre. L’aggiornamento è stato approvato all’interno del decreto Tariffe, votato ieri dalla Conferenza Stato regioni, nel corso di un incontro tra il Ministero dell’Economia e delle Finanza, il Ministero della Salute e le regioni, che ha posto fine ad una discussione durata per circa un decennio.

Grazie a questo aggiornamento del nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica, verranno modificate 4.284 tariffe che genereranno un incremento delle risorse messe a disposizione dal governo pari a 550 milioni di euro. Rispetto al nomenclatore del 2023, invece, l’impatto economico sarà di 147,3 milioni di euro per la finanza pubblica che permetterà di procedere con rimborsi più congrui riconosciuti a tutti gli operatori, pubblici e privati.

Nello specifico, l’aggiornamento ha riguardato gli ambiti della procreazione medicalmente assistita, della consulenza genica, dell’adroterapia, dell’enteroscopia con microcamera ingeribile, delle attrezzature domotica, della tecnologia avanzata e della radioterapia stereotassica. L’obiettivo dell’aggiornamento è quello di rendere maggiormente accessibile la sanità pubblica e di inserire nei Lea degli ambiti sanitari che fino ad ora erano rimasti esclusi.

Sanità, i principali cambiamenti dei nuovi Lea

Una delle novità maggiori incluse nell’aggiornamento dei Lea prevede l’introduzione di alcune prestazioni Diagnostiche e Terapeutiche Avanzate, prima considerate sperimentali, all’interno dei Livelli essenziali assistenziali. Queste potranno essere erogate in ambito ambulatoriale, anche nei casi di alcune forme di radioterapia e di terapie biologiche innovative. Un enorme passo in avanti, soprattutto per quei pazienti che da anni lottano con la burocrazia sanitaria del nostro Paese.

Sono state introdotte modifiche al tariffario delle prestazioni per la Cataratta e l’Oculistica, così da inserire una integrazione tariffaria che vada a coprire la valutazione anestesiologica. Un punto piuttosto discusso riguarda poi la procreazione medicalmente assistita: sono state applicate su tutto il territorio italiano le tariffe al momento adottate solo dall’Emilia Romagna, che comprendono anche la remunerazione di tutti i cicli del percorso delle coppie assistite, in considerazione del reperimento dei gameti e del successivo monitoraggio.

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Novità sulle visite ambulatoriali

Un grande cambiamento riguarderà anche l‘elenco delle ortesi e protesi per arti superiori e inferiori – comprendenti anche ausili per la mobilità e calzature ortopediche – che sarà quindi ampliato e aggiornato in base al costo standard di produzione, così da fornire una copertura completa per dispositivo che prima non era finanziati o lo erano solo in parte.

Sanità, Pelissero (Aiop): “I nuovi tariffari sono inadeguati

L’aggiornamento del 30 dicembre, però, non è stato accolto positivamente da tutti i professionisti del settore, come dimostrano le parole di Gabriele Pelissero, presidente dell’Associazione ospedaliera privata (Aiop). “Il nuovo tariffario non è adeguato a produrre prestazioni di qualità e sostenibili, perciò il nostro giudizio  complessivo è negativo” ha infatti dichiarato il professionista al Sole24Ore, sottolineando che la sua stessa opinione è condivisa dall'”intero sistema delle strutture di diritti privato, che erogano più del 50% delle prestazioni ambulatoriali in Italia“.

Secondo Pelissero, infatti, il costo di una prima visita ambulatoriale, che con l’aggiornamento si attesta sui 25 euro, non sarebbe sufficiente ad affrontare le spese dovute al caro vita. “Rispetto al 2012, si tratta di un aumento di 5,6 euro“, che quindi, al netto delle spese della struttura, del riscaldamento, della qualità, della sicurezza e del personale amministrativo, garantirebbe allo specialista un guadagno di 5 euro. Lo stesso problema, poi, si incontrerebbe per la visita di controllo, la cui tariffa è di 17,90 euro.

Purtroppo i miglioramenti sono decimali” ha dichiarato il presidente dell’Aiop, sottolineando che l’unica nota positiva dell’aggiornamento potrebbe essere il fatto che i presidenti di Regione potranno chiedere l’aumento dei tariffari, ma questo comunque significherebbe che “ieri è stato approvato un tariffario sapendo già che le Regioni dovranno aumentarlo, per portarlo a livelli gestibili e sostenibili“.

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