Salute, mangiare male costa troppo: consigli per nutrirsi meglio

Per contrastare le malattie dovute a una cattiva nutrizione come l'obesità e il diabete, il consiglio è seguire la dieta mediterranea ed evitare cibi ultra-processati

Redazione
4 Min di lettura

La Fondazione Aletheia ha rilasciato un nuovo rapporto secondo il quale seguire diete cattive aumenta il costo sanitario e il rischio di malattie. La spesa sanitaria direttamente legata a una cattiva nutrizione e a cibi super-processati grava ogni anno il 3% sul Pil europeo. Anche se in Italia il tema dell’obesità non è criticissimo, nel 2023 l’eccesso di peso ha interessato il 46,6% dei maggiorenni, cifra comunque importante. È inoltre in crescita il tasso di persone con il diabete.

Salute, cibi sani
Salute, cibi sani

Salute, costi economici dei cibi non salutari

Avere una cattiva alimentazione non fa male solo alla salute, ma le malattie correlate a essa colpiscono anche il portafoglio. Infatti secondo il rapporto Malattie, Cibo e Salute della fondazione Aletheia presentato al ministero della Salute, avere una dieta e un modello nutrizionale errato costa all’anno a ciascun italiano circa 289 euro, quindi rappresenta il 9% della spesa sanitaria nazionale.

Il rapporto presentato alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci, è stato illustrato dal Comitato Scientifico della Fondazione Aletheia, presieduta da Stefano Lucchini e diretta da Riccardo Fargione, con il coordinamento delle attività scientifiche del professor Antonio Gasbarrini, Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Per il rapporto i costi sanitari che sono direttamente legati alle malattie dell’alimentazione gravano sull’economia causando annualmente una contrazione del Pil europeo pari al 3,3%.

Salute, le malattie legate a una cattiva nutrizione

Una delle malattie legate a una cattiva nutrizione è sicuramente l’obesità, causata dal mangiare costantemente cibi ultra-processati e dall’abuso di additivi chimici. Rispetto ad altri paesi europei e del mondo l’Italia non spicca per il tasso d’obesità, ma comunque nel 2023 il rapporto segnala che il 46,3% della popolazione maggiorenne era obesa. Negli ultimi 20 anni le persone in sovrappeso italiane sono aumentate del 7,1%, mentre coloro che soffrono di obesità del 36,4%.

Oltre all’obesità, c’è anche un’altra malattia legata alla malnutrizione, il diabete. Il tasso di persone diabetiche è salito dal 6,3% nel 2021 al 6,6% nel 2022, con una crescita del 65% negli ultimi 20 anni. Secondo lo studio Dati sul diabete in Italia, una fotografia su una pandemia complessa e in continua evoluzione, in Italia le persone con il diabete di tipo 2, quindi non quello autoimmune, erano quasi 4 milioni nel 2022. Se il trend continuasse nel 2040 si potrebbe arrivare al 10%. Gli anziani, gli uomini e i residenti del Sud sono i soggetti più a rischio.

Salute, come contrastare il fenomeno

Un primo modo per contrastare il fenomeno è sicuramente la famosa dieta mediterranea, iscritta nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Il professore Claudio Franceschi dell’Università di Bologna, ha dichiarato che “la Dieta Mediterranea ha una serie di effetti favorevoli sulla composizione corporea, lo stato infiammatorio cronico caratteristico dell’invecchiamento ed anche su tutta una serie di parametri cognitivi”.

Un secondo escamotage è quello di ridurre cibi ultra-processati. Il rapporto stima che tagliare per il 20% le calorie assunte da prodotti ad alta concentrazione di zuccheri, grassi saturi e sale potrebbe prevenire nel nostro paese 688mila malattie croniche entro il 2050. Questo porterebbe anche i costi della sanità a diminuire, arrivando a 278 milioni in meno all’anno, per un totale di 7 miliardi da oggi al 2050.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo