Sabrina Minardi è scomparsa ieri all’età di 65 anni, dopo un malore che l’ha colta nel sonno e dopo una vita che l’ha resa uno dei personaggi più controversi della cronaca e della giustizia italiane. Il suo nome è salito alla ribalta sia per i legami con Renatino De Pedis, Boss della Banda della Magliana, sia per le sue dichiarazioni riguardanti la scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta nel giugno del 1983.
Proprio le parole di Minardi, infatti, hanno portato alla riapertura del caso Orlandi nel 2008, dopo una chiusura avvenuta nel 1997. La donna raccontò una sua ricostruzione degli eventi successivi al rapimento di Emanuela. Minardi disse di aver visto Emanuela nella zona del laghetto dell’Eur poche ore dopo il sequestro e nel suo racconto sostenne pure di aver guidato un’auto con a fianco De Pedis mentre in un’altra macchina che seguiva c’era Emanuela.
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Le due auto avrebbero poi raggiunto Torvajanica, sul litorale romano, dove la giovane sarebbe poi stata affidata ad un’altra donna. Minardi aveva spiegato inoltre che, dopo alcuni mesi, Emanuela sarebbe stata consegnata a un sacerdote dopo essere stata prelevata dalla stessa Minardi in un bar nella zona del Gianicolo, dove la Orlandi sarebbe giunta accompagnata da un’altra persona. Inoltre, secondo il suo racconto, il corpo di Orlandi sarebbe stato gettato in una betoniera a Tovajanica, nel novembre 1983. Le sue dichiarazioni, però, non avrebbero convinto gli inquirenti e non sono state giudicate attendibili.
Sabrina Minardi, le dichiarazioni di Raffaella Notariale
La morte di Sabrina Minardi è stata resa nota da un post della giornalista Raffaella Notariale, che assieme alla donna aveva pubblicato un libro sul caso Orlandi. “È morta nel sonno. Si è spenta dopo essere stata dal parrucchiere, si era fatta bionda e bella perché aspettava i suoi affetti più grandi“, ha scritto Notariale, rendendo pubblico il fatto. La giornalista ha poi aggiunto di essere “dispiaciuta umanamente e professionalmente“, ribadendo “gli spunti che ha offerto e che i più non hanno voluto cogliere“.
Minardi fu moglie del calciatore Bruno Giordano, da cui ebbe una figlia. Si legò a De Pedis, ucciso il 2 febbraio 1990. La 65enne nel 2010 era stata arrestata in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per cumulo pene per reati di varia natura, passate in giudicato, come riporta Il Corriere della Sera. Minardi ha usufruito, per il calcolo della pena finale, dello sconto di tre anni garantito dall’indulto. In quell’occasione fu poi stabilito che Minardi dovesse scontare sei mesi in una comunità di recupero.
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