Un’altra divinità dell’Olimpo degli stilisti italiani lascia il mondo della moda: si spegne a 94 anni Rosita Missoni. Donna protagonista del Made in Italy, insieme al marito Ottavio nel 1958 fonda il celebre marchio. Nata a Golasecca, in provincia di Varese, da una famiglia di artigiani tessili, Rosita ha vissuto rimanendo sempre legata al Varesotto, nello specifico e Sumirago dove tiene salde le proprie radici.
Una maison dal successo internazionale, Missoni ha visto conquistare nel corso della sua storia lo stile e il gusto di moltissimi clienti in tutto il mondo. Gli inediti abbinamenti di colori insieme alla trama zig zag dei filati sono stati la cifra stilistica che hanno reso i capi e gli accessori della casa di moda varesina riconoscibili nelle vetrine degli atelier di Milano, Parigi, Londra e New York.
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Rosita Jelmini, questo il nome da nubile della signora, conosce Ottavio ‘Tai’ Missoni durante i giochi olimpici del 1948 a Londra, a cui partecipa lo stesso Missoni. I due si sposano nel 1953 e nel medesimo anno aprono un’officina di maglieria a Gallarate, poco lontano dalla città di Rosita. Nel 1958 esordiscono con la prima collezione dal nome “Milano-Simpathy” che viene presentata a Milano, dando il via alla lunga carriera di successo nel mondo della moda italiana e non solo.
Il 1967, l’anno cruciale di Missoni
Il 1967 è l’anno decisivo. Il marchio Missoni viene inserito tra le collezioni di palazzo Pitti a Firenze. In questa occasione, probabilmente per la trepidazione del momento, i reggiseni che occorreva utilizzare sono del colore sbagliato, per cui le modelle sfilano senza. Sotto la luce abbagliante della passerella, gli abiti più sottili lasciano intravedere i corpi per il filato che appare trasparente. Si tratta di una scelta azzardata che porterà a non poche polemiche, tanto che Missoni non verrà invitato l’anno seguente.
Ma il il coraggio di rischiare porterà all’aumento della popolarità del marchio che riesce così ad aprire una sede a Sumirago nel 1969, divenendo quartier generale del marchio. Si tratta di una Maison simbolo degli anni ’80, che ha vissuto con la nomina di brand del Made in Italy per eccellenza, insieme agli altri grandi come Armani, Krizia, Ferré, Valentino e Ferragamo. Dal 1997 la guida della azienda passa in mano ai figli, tra cui Angela Missoni che ne diviene direttore artistico, mentre la nipote Margherita Maccapani Missoni è nominata come prima ambasciatrice dell’azienda.
Nel 2003, per l’anniversario dei 50 anni, viene organizzata una sfilata con più di 100 modelli ripresi dall’archivio storico della maison per celebrarne la maestria. Nel 2009, invece, viene inaugurato il primo Hotel Missoni nella città di Edimburgo, in licenza con Redizor. A curarne il design e l’arredamento è proprio Rosita in persona insieme all’architetto Matteo Thun.
Poi, la tragedia che segnerà nel profondo la famiglia e l’azienda. Il 4 gennaio 2013 l’aereo sul quale viaggiavano Vittorio, il figlio di Ottavio e la moglie, scompare drammaticamente in mare tra l’arcipelago di Los Roques e Caracas, in Venezuela.
L’anno seguente la morte di Ottavio Missoni, nel 2014, Rosita riceve la nomina di Cavaliere del Lavoro da parte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Attualmente la direzione creativa è affidata ad Alberto Caliri, che lavora per il brand da oltre 20 anni.
Assessore Caruso, Rosita Missoni icona d’eccellenza lombarda
“Con la scomparsa di Rosita Missoni perdiamo una figura straordinaria, un’icona di stile e creatività che ha saputo portare nel mondo l’eccellenza lombarda e il valore dell’artigianalità italiana”. Così l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, commenta la scomparsa della stilista. Per Caruso, la visione “unica, caratterizzata da un raffinato equilibrio tra innovazione e tradizione, ha rivoluzionato il mondo della moda” Rosita Missoni, ha aggiunto, “è riuscita a portare la provincia di Varese nel mondo, coniugando l’artigianalità, il gusto, il colore e lo stile con l’operosità tipica dei lombardi, dimostrando il profondo legame con il territorio e la capacità di valorizzarne le radici attraverso il design.
Il suo amore per il territorio lombardo e il suo impegno nel far conoscere l’eccellenza del Made in Italy l’hanno resa una stilista di fama internazionale”. Il contributo della stilista a moda e design, è stata la sua conclusione, “non sarà mai dimenticato e resterà un’eredità indelebile che ispirerà le generazioni future”.
Attilio Fontana, Missoni grande perdita per l’Italia e la Lombardia
“La scomparsa di Rosita Missoni, stilista e imprenditrice lombarda conosciuta in tutto il mondo, ci addolora. Una grande perdita per l’Italia, la Lombardia e per la provincia di Varese dove è nata e ha vissuto”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta la morte della imprenditrice, esprimendo alla famiglia il cordoglio suo e dell’intera Giunta regionale.
“Con ‘Tai’, come tutti chiamavamo il suo compianto marito Ottavio, atleta e creativo della maison – prosegue Fontana – Rosita era molto legata alla provincia di Varese e la loro azienda ha sempre mantenuto la sede principale a Sumirago, scegliendo di allestire nella frazione Albusciago il museo aziendale”. “L’affetto della famiglia Missoni per Varese è stato ricambiato in varie occasioni – conclude -. Mi piace citare la ‘sala Missoni’ che è uno dei punti di forza del MA*GA di Gallarate e che celebra l’impresa simbolo del Made in Italy e del Made in Lombardia, con le sue famose trame multicolori”.
Tajani (Pd), vicina alla famiglia Missoni
“Esprimo le mie condoglianze e la mia vicinanza alla figlia Angela e a tutta la famiglia Missoni per la perdita di Rosita Missoni, fondatrice con il marito Ottavio della celebre maison, un’eccellenza della creatività e della moda italiane. Con Rosita Missoni e la sua famiglia mi sono confrontata spesso ai tempi in cui sono stata assessora con delega alla moda del Comune di Milano, trovando sempre grande attenzione e sensibilità per i temi della cultura e del sociale. Oggi salutiamo Rosita, certi che abbia lasciato un segno indelebile nella storia della moda e del costume”. Lo dice la senatrice milanese del Pd Cristina Tajani.
Confindustria Varese, Rosita Missoni ambasciatrice Made in Italy
“Rosita Missoni è stata un’imprenditrice straordinaria, ambasciatrice del made in Italy nel mondo“. Lo ha detto il presidente di Confindustria Varese Roberto Grassi. “Tutta Confindustria Varese si stringe intorno alla famiglia Missoni e a tutta l’azienda per la scomparsa di Rosita, una delle più grandi imprenditrici del nostro territorio e della nostra storia industriale, fondatrice, insieme al marito Ottavio, di un brand tra i principali simboli del Made in Italy nel mondo e del saper fare impresa.
Rosita è stata un esempio e un’icona di caparbietà, lungimiranza, visione, creatività, estro, organizzazione, attaccamento alle proprie radici. Perdiamo una figura straordinaria della nostra imprenditoria (espressione che su Rosita Missoni si ritaglia alla perfezione), le cui capacità rimarranno un punto di riferimento e motivo di ispirazione per la nostra industria tessile e della moda. E non solo” aggiunge.
La Russa, Missoni onorò la memoria delle foibe con sensibilità
“Ho appreso con grande dispiacere della scomparsa di Rosita Missoni. Il talento e la passione con cui questa straordinaria imprenditrice ha contribuito a promuovere il nostro made in Italy, rendendolo un simbolo di eccellenza in Italia e nel mondo, resteranno sempre patrimonio del nostro tessuto imprenditoriale”. Lo afferma sui social il presidente del Senato Ignazio La Russa.
“Una donna forte e determinata, che – rimarca La Russa – ha saputo onorare anche la memoria delle foibe con grande sensibilità, condividendo questo impegno con il marito Ottavio. Ai suoi cari rivolgo il mio sentito cordoglio e pensiero di vicinanza, anche da parte del Senato della Repubblica”.
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