Arriva così la “Zona rossa” anche alla stazione Termini e all’Esquilino a Roma. La misura è stata emessa per aumentare ulteriormente i livelli di sicurezza in queste zone particolarmente soggette a situazioni di disordine pubblico pericoloso. Stando a quanto trapelato dal Viminale, le tempistiche per l’attuazione del dispositivo sarebbero brevi, tanto che si parla di pochi giorni prima che vengano blindate le zone interessate. Le fonti dal Ministero degli Interni hanno inoltre sottolineano come sia stato già significativamente aumentato il livello di presenza delle forze dell’ordine nell’area e nelle altre stazioni di Roma.
Dai dati percepiti dal Viminale, sembrerebbe che da inizio 2023 a oggi, infatti, siano state realizzate 198 operazioni straordinarie “ad alto impatto“, che hanno richiesto l’impiego complessivo di 14.300 unità tra Forze dell’ordine, Polizia locale e personale di altri Enti. Si tratterebbe di 158.850 i soggetti controllati, di cui 67.656 stranieri, oltre a 504 soggetti arrestati e 1.579 denunciati. Inoltre, sono stati 82 gli stranieri espulsi, 79 le armi sequestrate e 23.276 i veicoli controllati. Per quanto riguarda gli esercizi pubblici ispezionati si raggiungono i 1.846 insieme a 138 lavoratori rilevati in nero o irregolari. Si tratta di dati che si spera possano sempre più diminuire per lasciar spazio ad ambienti più tranquilli e sicuri.
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La “zona rossa” che si prevede anche a Roma
Le “zone rosse” riguarderebbero delle misure che sono state istituite in occasione dei festeggiamenti di Capodanno in diverse città europee e poi italiane. Si tratta di intere aree urbane dove vengono vietate le presenze di soggetti pericolosi o con precedenti penali, prevedendo il compito dei prefetti che potranno quindi disporne l’allontanamento.
Il dispositivo ha già dato risultati positivi nel corso della sua prima applicazione a Firenze e Bologna. Città che hanno visto complessivamente negli ultimi 3 mesi del 2024, 105 soggetti destinatari di provvedimenti di allontanamento su 14mila persone controllate. Tali misure possono essere applicate in tutte quelle aree urbane che prevedono zone di movida, caratterizzate da un’elevata concentrazione di persone e attività commerciali e in ogni luogo in cui si registrano spesso episodi di microcriminalità come furti e rapine, violenza quindi risse ed aggressioni, vandalismo, abuso di alcol e degrado generale.
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