Roma: caos elettorale durante le europee, Gualtieri avvia un’indagine interna

Caos nella notte tra il 9 e il 10 giugno, i presidenti di seggio e gli scrutatori sono dovuti rimanere fino alle 4 del mattino ai seggi per un problema al sistema informatico che non permetteva di trasmettere i dati delle europee

Redazione
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Un problema al sistema informatico ha creato un grande caos nei seggi durante la notte tra il 9 e il 10 giugno: a causa di problemi nella trasmissione dei dati degli scrutini sulle elezioni europee, i presidenti, gli scrutatori e i dipendenti comunali hanno avuto l’obbligo di rimanere nelle sezioni fino alla risoluzione del problema. Il comune di Roma ha voluto chiarire la questione.

Cosa è successo a Roma

Domenica sera, dopo la chiusura del voto alle 23, in tutta Italia è cominciato lo spoglio delle schede elettorali. Una volta terminato il conteggio, i risultati delle elezioni europee si sarebbero dovuti inviare nel sistema informatico. Ma il software improvvisamente ha smesso di funzionare bene e ha registrato rallentamenti che non hanno permesso la trasmissione dei dati. Infatti quando si provava a inserire la sede elettorale e la relativa sezione per comunicare i voti raccolti, il software faceva apparire valori diversi, cioè altre sedi e altri municipi di Roma.

Nei seggi si è creato il caos, poiché si tratta di un passaggio fondamentale. Il dipartimento trasformazione digitale e le società responsabili di Roma hanno verificato e monitorato il problema per trovare una soluzione. Le schede alla fine sono state consegnate in blocco a Fiera di Roma, dove lunedì mattina è ripartito il conteggio. Il segretario generale di Roma ha voluto che tutte le strutture della Capitale fornissero quattro dipendenti da mandare alla Fiera di Roma. L’inserimento dei dati sono terminate alle 22 di lunedì. All’appello mancavano ancora 78 sezioni per i voti di lista e altre 83 per le preferenze. Roma è stata infatti l’ultimo comune europeo a fornire i dati elettorali.

La risposta del Comune di Roma

Dopo giorni di polemiche il Comune di Roma è intervenuto per chiarire le cose: a livello legale è stato fatto tutto regolarmente. In una nota è stato spiegato che martedì 11 giugno alle 14 “si è insediato come da programma l’Ufficio Elettorale Circoscrizionale presso il Tribunale di Roma, che procederà alla verifica dei dati e alla proclamazione ufficiale degli eletti, che avverrà nei prossimi giorni, come da programma. I 2599 verbali manoscritti sono stati correttamente, e nei tempi previsti, affidati al Tribunale, che li ha reputati perfettamente idonei ed integri”.

Roma Capitale ha voluto chiarire che il bug ha causato solo un ritardo nell’indicazione “provvisoria e senza valore legale” dei risultati sul sito del ministero dell’Interno. Di conseguenza non c’è stato nessun intoppo legale o di regolare svolgimento delle attività post elezioni. Il sindaco Gualtieri però ha voluto avviare un’indagine interna per chiarire le dinamiche di quanto successo, perché comunque Roma non ha fatto una bella figura, essendo stata l’ultima città europea a fornire i dati elettorali.

Roma, le dichiarazioni dei sindacati e degli addetti ai lavori

I sindacati Fp Cgil Roma Lazio e Uil Fpl Roma Lazio hanno parlato di un “disastro senza precedenti“. I lavoratori coinvolti nelle elezioni hanno dovuto attendere nei seggi elettorali tutta la notte, fino a lunedì mattina presto “in quanto non era possibile inserire i risultati dello spoglio a causa di un problema tecnico sul sistema informatico, ricevendo disposizione di attendere presso il seggio la risoluzione del problema”.

I sindacati hanno dichiarato che nella notte tra il 9 e il 10 giugno “è arrivata la comunicazione, da parte del dipartimento responsabile, di consegnare il materiale elettorale e i risultati presso la fiera di Roma per poi effettuare successivamente l’inserimento dei dati a sistema quando poi il problema tecnico verrà risolto. Una decisione che sarebbe dovuta arrivare ore prima, invece di lasciare il personale per più di venti ore presso i seggi.

Antonio De Santis, consigliere della lista civica della Raggi ha dichiarato a RomaToday che questi problemi c’erano “già da venerdì 7 giugno. Non possiamo accettare che una città che ha un peso come Roma dal punto di vista dell’esito delle elezioni non abbia ancora le preferenze, unico caso in Italia, alle 5 del mattino una lunga fila di automobili si è incolonnata per portare fisicamente le schede alla fiera di Roma. Una gestione del tutto deficitaria per un evento che non è certo arrivato all’improvviso. Pongo l’accento sul fatto che manchino ancora i voti ma anche e soprattutto sul supplizio al quale sono stati sottoposti tutti i dipendenti coinvolti nelle operazioni di voto”.

Roma, Elezioni
Roma, Elezioni

Andrea Catarci, assessore alle Politiche del personale di Roma si è scusato nei confronti del “personale tutto, i presidenti di seggio, i rappresentanti del sindaco e gli addetti agli altri servizi per l’attesa e i disagi, dei quali verranno debitamente approfondite le responsabilità, seguiti alla chiusura delle votazioni”. Sottolinea che il blocco non è legato alle operazioni di voto ma al caricamento dei dati nel sistema informatico. Quindi il materiale si è dovuto consegnare a fiera di Roma per inserirlo appena ripristinato il funzionamento del software. “Allo stato le problematiche sono state in parte superate e si è al lavoro per recuperare il gap quanto più tempestivamente possibile” dice Catarci.

Mary Garau del sindacato SGB dice che “anche la Prefettura ha le sue responsabilità visto che oltre un mese fa avevamo lanciato l’allarme per le enormi difficoltà legate al cattivo funzionamento dei sistemi informatici dell’anagrafe centrale, ma tanto più per la grande disorganizzazione.

Solo” lunedì“mattina si è infine giunti alla decisione da parte della direzione Servizi Delegati di consegnare a mano i modelli cartacei con i voti da parte dei rappresentanti del sindaco, con una fila senza precedenti verso la fiera di Roma, ma con la “liberazione” dei presidenti di seggio sequestrati nelle varie scuole. Per tutto questo ci aspettiamo che il sindaco Gualtieri accerti le responsabilità di questo sfascio e assuma una presa di posizione netta su chi ha sbagliato”.

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