Rastrellamento ghetto di Roma, il ricordo delle vittime di quegli orrori

Corone di fiori deposte nel ghetto e una marcia in partenza dal Campidoglio guidata dal Presidente della Repubblica Mattarella e dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri

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Sono passati 80 anni da quel tremendo sabato 16 ottobre 1944 che ha sconvolto Roma. Dei 1022 ebrei romani deportati dal ghetto ebraico, solo 16 fecero ritorno nella Capitale, ed oggi purtroppo nessuno di loro è ancora in vita.

Una giornata che quest’anno più degli altri tocca da vicino il cuore degli italiani. Un ricordo che sembra tornare in vita attraverso le terribili immagini della guerra israelo-palestinese, in cui continuano a morire ogni giorno bambini innocenti. Non sembra cambiato nulla da quel 16 ottobre di 80 anni fa: si continua a morire a causa della propria religione e della propria etnia e si continua a fingere che sia la normalità. Nessuna azione concreta per fermare gli squadroni delle SS che, dopo un giro turistico dei monumenti di Roma, sono entrati nel ghetto per portare morte e distruzione. Ed oggi nessuna azione per trovare un compromesso in una guerra che sta generando più morti di tutte le intifade del passato, ma che continua ad essere sovvenzionata con armi e denaro.

Rastrellamento del ghetto, le testimonianze dei sopravvissuti

Prima di quel temibile giorno, nel ghetto aveva iniziato a farsi strada la notizia di una possibile deportazione di massa. Eppure, i 50 chili d’oro richiesti per essere lasciati in pace erano stati versati. Nessuno prese sul serio tale voce, finché non si dimostrò vera la mattina del 16 ottobre 1943. Alle 5:30 iniziò il “sabato nero”, nome con cui questa infausta giornata sarà ricordata. Furono arrestate 1259 persone, tra cui 207 bambini, di queste 1022 furono deportate nel campo di sterminio di Aushwitz-Birkenau. Solo 16 di queste sopravvissero e riuscirono a tornare nella capitale.

Ghetto ebraico a Roma 1
Ghetto ebraico Roma

Come raccontò Giacomo Debenedetti, uno dei sopravvissuti, i deportati furono sicuramente di più di quelli riportati, perché intere famiglie vennero portate via, senza lasciare nessun parente o conoscente che potesse segnalare la scomparsa.

Leone Sabatello fu deportato a 15 anni, insieme a tutta la sua famiglia. Riuscì a sopravvivere solo lui e porta avanti il ricordo dei suoi genitori, delle sue cinque sorelle e delle sue nipoti, tutti uccisi in quel terribile campo in Polonia. Anche Piero Terracina salì su quel terribile treno insieme alla sua famiglia ma fece ritorno da solo e fino alla sua morte ha continuato a parlare nelle scuole delle violenze subite durante il nazismo.

Uomini e donne che hanno lottato per non far dimenticare gli errori del passato, così che non si ripetano nel futuro e che oggi, si potrebbe dire per fortuna, non dovranno assistere al seguito del loro incubo. Una nuova guerra in cui a morire continuano ad essere persone innocenti, colpevoli di essere nati nella parte sbagliata del mondo.

Rastrellamento del ghetto, le celebrazioni di oggi a Roma

Alle 17:30 di oggi partirà dal Campidoglio la “marcia della Memoria in ricordo delle vittime di uno dei più grandi atti antisemiti permesso dal nostro Paese. Sarà guidata dal Presidente Sergio Mattarella e dal sindaco Gualtieri, alla presenza del rabbino capo Riccardo Segni, del presidente della Comunità ebraica di Roma Victor Fadlun e del fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi.

Una marcia che sarà sorvegliata dalle forze dell’ordine della Capitale, allarmate dalla paura di scoppi violenti causati dalla guerra in Medio Oriente.

Al termine della marcia, presso le zone del ghetto di Roma, il Presidente Mattarella depositerà una corona di alloro sul Portico D’Ottavia, lungo il muro laterale della Sinagoga. Si prevede anche l’intervento di Gualtieri, così come degli altri presenti.

Ai Musei Capitolini sarà inaugurata oggi la mostra “I Sommersi. Roma, 16 ottobre 1943”, visitabile fino al 18 febbraio.  Per le scuole è prevista la proiezione del nuovo film di Claudio Bisio “L’ultima volta che siamo stati bambini”. Sarà proiettato anche il docufilm sulla Sora Lella, figura storica di Roma, e sul suo aiuto ai perseguitati. Dal titolo “Il civico giusto” sarà possibile vederlo tramite la scansione dei QR code posti sulle mattonelle degli edifici storici di Roma.

Molte altre le iniziative promosse da Roma Capitale per sensibilizzare su un tema che oggi è ancora caldo.

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”, una frase che oggi purtroppo è divenuta realtà. Le coscienze si sono oscurate e ciò che è accaduto purtroppo accade di nuovo, questa volta in una striscia di terra del Medio Oriente, in cui vivono milioni di bambini.

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