Come ogni estate, Roma torna a bruciare, con gravi conseguenze per la salute dei cittadini e portando alla luce problemi mai risolti negli anni. Gli incendi di fine agosto, in particolare quelli di Monte Carnevale e Casal Lumbroso, ne sono l’ennesima prova.
I fatti evidenziano che la salute pubblica dei cittadini è da tempo trascurata, in un contesto in cui le cave, spesso abusive, rappresentano una minaccia costante. Nessuno sa con certezza cosa bruci in questi luoghi, ma è chiaro che la situazione è tutt’altro che normale o accettabile.
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Gli incendi di Monte Carnevale e Casal Lumbroso
Il 28 agosto, un vasto incendio ha colpito l’area di Monte Carnevale, una zona già controversa per l’autorizzazione di una discarica in una cava dismessa, ribattezzata “Malagrotta 2” dai residenti. Le fiamme hanno divorato sterpaglie e i teli di plastica che rivestono l’invaso della discarica, mai completata a causa degli scandali giudiziari.
Pochi giorni dopo, il 31 agosto, un altro incendio è scoppiato in via Casal Lumbroso 219, coinvolgendo il fogliame e rifiuti abbandonati. Le fiamme si sono propagate rapidamente, danneggiando due capannoni industriali e sollevando una colonna di fumo nero visibile da diverse zone di Roma ovest, incluso il Grande Raccordo Anulare. I vigili del fuoco e le squadre di protezione civile sono intervenuti prontamente, evacuando i residenti delle abitazioni vicine e soccorrendo diversi cittadini intossicati dal fumo.
Dati alla mano, gli incendi di Monte Carnevale e Casal Lumbroso hanno avuto un impatto significativo sulla qualità dell’aria, con livelli di particolato e sostanze nocive che superano i limiti di sicurezza. I tecnici dell’ARPA sono stati chiamati per monitorare la situazione e valutare i danni ambientali. Le autorità stanno cercando di contenere i danni, ma la necessità di politiche più rigorose e interventi di riqualificazione è ormai evidente.
Le Parole di Celestino: “Finché non fermiamo le cave resteremo nel degrado”
Secondo Celestino Leonetti, cittadino e membro del comitato di Casal Selce “negli anni passati non abbiamo mai visto tanti incendi come quest’anno. Il maxi-rogo di Monte Carnevale ci ha spaventato moltissimo, perché non sappiamo cosa c’è lì sotto. Questa è una zona di cave e finché non riusciamo a fermarle, resteremo nel degrado”.
Il problema è che le cave, molte delle quali dismesse o in attesa di riqualificazione, sono spesso trasformate in discariche non regolamentate, aumentando il rischio di incendi e peggiorando la qualità dell’aria proprio come è avvenuto recentemente.
Gualtieri c’è davvero un piano per i rifiuti di Roma?
I recenti incendi hanno riacceso i riflettori sulla gestione inadeguata delle cave abbandonate e delle discariche a Roma. I deputati di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli e Filiberto Zaratti, hanno proposto di limitare i poteri commissariali del sindaco Roberto Gualtieri per le opere non completate entro il Giubileo 2025, una misura che potrebbe influenzare anche il futuro delle cave. La gestione delle cave abbandonate e delle discariche non regolamentate è un problema complesso che richiede interventi decisi e coordinati, completamenti assenti al momento.
Le preoccupazioni o critiche rispetto all’attuale gestione commissariale di alcune opere pubbliche è del tutto legittima, probabilmente a causa della lentezza, inefficienza o per la scelta della locazione delle opere stesse.
I poteri commissariali e la gestione da parte del primo cittadino di Roma sono al centro del dibattito. Da una parte consentono al sindaco di operare con maggiore autonomia e rapidità rispetto alle normali procedure amministrative, con l’obiettivo di accelerare i lavori in vista di grandi eventi, come il Giubileo del 2025; tuttavia, ci sono timori che questi poteri possano essere usati in modo inappropriato o inefficace. La proposta di limitarli suggerisce la necessità di un controllo più rigoroso e trasparente sulle decisioni e sulle priorità del sindaco, specialmente in contesti delicati come la gestione delle cave abbandonate e delle discariche.
Gli incendi di Monte Carnevale e Casal Lumbroso sono un campanello d’allarme che evidenzia l’urgenza di affrontare con serietà e programmazione i problemi legati alla gestione delle cave e delle discariche abbandonate a Roma.
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