Si chiama Federico Pretti, 47 anni e primario di neurochirurgia al Parini di Aosta, l’uomo che la notte di capodanno ha provocato un incidente che ha coinvolto due ragazze, finite in pronto soccorso. All’arrivo delle forze dell’ordine, l’uomo avrebbe rifiutato di sottoporsi all’etilometro.
Pretti, che dallo scorso anno lavora nell’unico ospedale valdostano, si è in breve tempo preso il merito di aver risollevato un reparto a rischio chiusura a causa della carenza di specialisti. E’ solo di un mese fa la notizia, comunicata dall’azienda Usl della Valle d’Aosta, del successo di un intervento estremamente complesso su tumore cerebrale, che ha visto l’impianto di una protesi al titanio per la ricostruzione facciale.
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Le dinamiche dell’incidente
La notte del primo dell’anno il medico si trovava in strada a Saint-Pierre, nei pressi di Aosta. Le ricostruzioni della polizia non hanno chiarito ancora per quali ragioni, ma l’auto di Pretti ha tamponato bruscamente la macchina che la precedeva, dove a bordo c’erano due ragazze.
Le giovani non hanno riportato ferite particolarmente gravi a seguito dell’incidente, ma sono state portate in pronto soccorso per accertamenti. Una volta arrivata la polizia sul posto, l’uomo si è rifiutato di sottoporsi all’alcol test e, come riferito dalle forze dell’ordine, ha iniziato a dare in escandescenze con insulti e minacce, finché, dopo diverso tempo, il medico è stato arrestato.
Nessuna misura cautelare, Pretti è libero in attesa dell’udienza
Nel corso della prima udienza, che ha avuto luogo ieri presso il tribunale di Aosta, il giudice Maurizio D’Abrusco ha accolto la richiesta di convalida del provvedimento avanzata dalla procura. Rigettata invece la richiesta di misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Dopo l’incidente, Pretti è quindi tornato libero in attesa della prossima udienza che è prevista per il 25 marzo 2025. Federico Fornoni, avvocato nel collegio difensivo insieme alla collega Nicole Joris ha commentato: “Il giudice ha ritenuto che non ci siano esigenze cautelari, pertanto non ha applicato la misura. Questo ci consentirà di esaminare gli atti durante il termine a difesa concesso“.
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