Pordenone, trovato topo morto in una confezione di spinaci congelati

“Ho visto un cubetto più scuro degli altri, ma ho pensato che si trattasse di spinaci più scuri o di un cubetto marcio o mal conservato” afferma la donna di Budoia. Si trattava della “testa mozzata di un topo”

3 Min di lettura

Una donna di Budoia, provincia di Pordenone, domenica mattina ha trovato un topo morto all’interno di una confezione di spinaci surgelati, comprati in una nota catena di supermercati. Accorgendosi di ciò si è immediatamente recata nel punto vendita di fiducia dove li aveva acquistati, si è rivolta ai carabinieri e alle autorità sanitarie ed ha ricevuto una proposta di sostituzione della confezione.

Cosa è successo

Era domenica mattina quando Maria Grazia Ragusa mentre stava cucinando, è vittima di una spiacevole sorpresa. Tira fuori dal suo surgelatore una busta di spinaci acquistata nel supermercato dove si reca abitualmente ed insieme a questi anche delle erbette ugualmente confezionate e dello stesso brand. Svuotando le due buste dentro una pentola di acqua bollente, si accorge improvvisamente di un oggetto scuro che galleggiava tra gli spinaci. “Ho visto un cubetto più scuro degli altri, ma ho pensato che si trattasse di spinaci più scuri o di un cubetto marcio o mal conservato, come talvolta succede di trovare”, ha detto la donna. Ha dunque preso e rimosso dalla pentola il cubetto andato male, ma si è accorta che in realtà si trattava della testa mozzata di un topo.

Cosa ha fatto dopo la spiacevole sorpresa

Subito dopo l’accaduto, la donna racconta di essersi recata al supermercato dove aveva acquistato la busta surgelata contenente la spiacevole sorpresa. La signora ha dichiarato di fare abitualmente spesa nella catena in questione, oltre che di conoscere bene la marca degli spinaci “che era identica per entrambe le buste svuotate nella pentola”.

“Ho mostrato al responsabile del supermarket avianese le foto dell’animale e delle buste acquistate” racconta la donna, sottolineando come questo sia stato gentile e disponibile nei suoi confronti, “ha trascritto il numero del lotto e si è ripromesso di segnalare la cosa”. In seguito, Maria Grazia Ragusa ha anche contattato i carabinieri, i quali le hanno suggerito di rivolgersi all’autorità sanitaria. Ed ancora il giorno seguente ha chiamato la catena di supermercati di riferimento.

Stando alle parole della donna, “non è stata impresa facile” in quanto “le mail tornavano indietro” e “al telefono hanno risposto solo dopo un paio d’ore di tentativi fatti al numero verde”. Finalmente quando riesce a contattare e a parlare con l’operatore, questo gli suggerisce di recarsi al supermercato dove aveva comprato le buste, al fine di “riceverne altre due in sostituzione” senza dover presentare nessuno scontrino. 

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo