Pordenone, sottotenente asserragliato in casa da 50 ore: consegnate le armi VIDEO

Il delirio di un sottotenente che mette in scacco matto l'intera cittadina di Cordovado, in provincia di Pordenone

Redazione
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Il delirio di un sottotenente che mette in scacco matto l’intera cittadina di Cordovado, in provincia di Pordenone. L’uomo – 55 anni – si è armato e da oltre 48 ore è asserragliato in casa armato, provocando il panico per i residenti.

Pordenone: l’uomo consegna le armi

L’uomo che da oltre 50 ore era asserragliato nella propria abitazione di Cordovado ha consegnato ai carabinieri le armi al termine di un lungo negoziato. I militari dell’Arma sono all’interno dell’appartamento a colloquio con lui.

Pordenone: chi è Luca Orlandi

L’uomo delirante è Luca Orlandi, ingegnere, originario di San Donà di Piave, in provincia di Venezia. Da oltre due anni non usciva quasi mai di casa, salvo eccezioni o urgenze. Il 55enne ha prestato servizio militare nell’Arma dei carabinieri e secondo le ipotesi dei carabinieri, l’uomo sta protestando contro la decisione delle autorità di revocargli il porto d’armi. La condizione psicofisica di Orlandi, infatti, non lo rende una persona idonea ad avere il porto armi. Al momento, ha due fucili per uso sportivo, una pistola e 500 cartucce. 

Pordenone: cosa è successo

Da 48 ore Luca Orlandi si è rinchiuso nella sua casa, in provincia di Pordenone, armato e in stato delirante. L’uomo ha preso comunicazioni con l’esterno tramite Youtube, dove carica i video in cui minaccia le autorità e annunciava gesti autolesionistici. Sul posto i carabinieri, i vigili del fuoco e gli artificieri che hanno staccato luce e gas allo stabile, evacuato per ragioni di sicurezza.

La situazione è preoccupante, i carabinieri sono sul posto con i negoziatori che stanno cercando di entrare in contatto con il 55enne che non risponde. Le persone sono state subito evacuate dallo stabile e sotto il profilo dell’incolumità pubblica c’è una certa tranquillità. Certo, è una operazione molto delicata. L’uomo è titolare di un porto d’armi per tiro al volo scaduto e le armi andavano ritirate” afferma Domenico Lione, Prefetto di Pordenone.

Pordenone: i negoziati

Sono iniziati i negoziati con il sottotenente. L’interlocuzione con gli specialisti dell’Arma, tuttavia, avrebbe per il momento scongiurato un’irruzione da parte delle forze speciali. Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Roberto Spinola, ha dichiarato: “La fase attuale è di un’interlocuzione verbale telefonica con il negoziatore, aspetto che lascia ben sperare. L’intenzione è di salvaguardare l’incolumità di tutti, a partire dall’interessato. Non ha fatto richieste“.

Dall’inizio delle negoziazioni, l’ingegnere non ha più postato video sul proprio canale YouTube, ma la tensione resta alta. L’area resta sempre non accessibile per i residenti ma gli esperti sono fiduciosi in una risoluzione pacifica.

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