Ponte Morandi, Castellucci (Aspi) al processo: “Mi sento responsabile ma non colpevole”

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A distanza di 7 anni dalla tragedia del crollo del Ponte Morandi di Genova risalente al 14 agosto 2018, dove hanno perso la vita 48 persone, prosegue il processo per 58 imputati, tra ex vertici e tecnici di Autostrade e Spea, attuali ed ex dirigenti del Ministero delle Infrastrutture e funzionari del Provveditorato. Nell’udienza odierna Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Aspi, Austostrade per l’Italia, ha depositato per la prima volta in aula le sue spontanee dichiarazioni, “dicendo tutto ciò che so e che ho fatto per dare il mio piccolo contributo alla verità“.

Mi sento tuttora responsabile ma non colpevole. Responsabile su quello che era la gestione del ponte e in quanto custodi del bene questa responsabilità me la sento“. Così, l’ex top manager ha dato inizio alla sua deposizione, rimarcando quanto la tragedia lo abbia “colpito nel profondo” e della consapevolezza della “dimensione per le vite spezzate, per l’assurdità della morte, spazzate su un viadotto in una mattina di agosto“.

Castellucci al processo si è mostrato pentito anche per le comunicazioni trasmesse all’indomani del crollo del Ponte Morandi ammettendo di aver sbagliato il comunicato “nei termini e nei modi“, e specificando che era stato voluto da Consob, Commissione nazionale per le società e la borsa. “Mi ha addolorato il fatto che a crollare sia stato un ponte sul quale una società ricca investiva e sul quale i lavori erano continui”, dove si lavorava da almeno tre anni continuamente, “un ponte sul quale una grande società di ingegneria“, Cesi, “non più tardi di due anni prima e poi confermato a valle della tragedia aveva scritto senza dubbio che le procedure di ispezione erano sicuramente adeguate“.

Non riesco ad accettare che questo ponte sia crollato“, in quanto la tragedia simboleggia una “sconfitta per tutti“. Castellucci inoltre ha spiegato di essere stato “silente” in questi sette anni affinché la verità potesse emergere “piena e libera“. L’ex ad di Aspi ha riferito di aver chiesto che tutte le vittime fossero rimborsate, oltre ad aver devoluto a favore di queste ultime il suo bonus per supportare lo studio dei figli, specificando di non essersi “mai sottratto ai confronti con i parenti delle vittime e le vittime non solo solo morti“, cercando di fare ciò che poteva pur sapendo che il suo aiuto non fosse nulla in confronto “all’enormità della tragedia“.

Castellucci: “I costi delle manutenzioni del Ponte non sono mai calati”

Ciò che però, Castellucci non riesce ad accettare è il fatto di essere stato accusato di aver tagliato le manutenzioni per i dividendi, ribadendo che “i costi della manutenzione non sono mai calati tranne nel 2018, ma era un anno particolare, i costi sono calati e poi aumentati“. Sui dividendi è stato difatti spiegato cosa successe nel 2017, ovvero che si decise che Aspi non dovesse farecose non autostradali fuori dall’Italia“. Un assetto, che come esplicitato dall’ex ad della società, avvenne con un dividendo in natura, cioè delle azioni e un dividendo liquido per la vendita della partecipazione ad Atlantia, attuale Mundys spa, società attiva nel settore delle infrastrutture autostradali, aeroportuali e dei servizi legati alla mobilità.

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