Papa Francesco nella Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico delle droghe ha deciso di dedicare l’Udienza generale proprio a questo tema, invitando le istituzioni a prendere provvedimenti a riguardo e sottolineando la pericolosità e la sofferenza che le storie di tossicodipendenza portano con loro. “Quanti trafficanti di morte ci sono, perché i trafficanti di droga sono trafficanti di morte, spinti dalla logica del potere e del denaro ad ogni costo!” ha tuonato il Pontefice, sottolineando come “questa piaga, che produce violenza e semina sofferenza e morte, esige dalla società nel suo complesso un atto di coraggio“.
Il Santo Padre ha invitato le comunità cattoliche, così come l’opinione pubblica a non rimanere indifferente davanti a queste situazioni. “L’abuso di droghe indica la grande sofferenza interiore di tante persone del nostro tempo – ha sostenuto Papa Francesco – Cerchiamo di essere più attenti nei riguardi del nostro prossimo, per poter capire in tempo dove c’è bisogno del nostro aiuto“.
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Papa: “La lotta contro l’abuso di droga è una battaglia per la dignità umana“
Papa Bergoglio ha evidenziato come le storie di ogni tossicodipendente siano differenti, ma in qualche modo tutte accomunate da un unico elemento: la sofferenza. Il Pontefice ha equiparato le droghe alla morte, sottolineando come queste portino con sé solo conseguenze negative e siano pericolose per lo sviluppo sano della società. “La lotta contro l’abuso di droghe è una battaglia per la dignità umana e per avere la speranza di un futuro migliore per tutti” ha sostenuto il Santo Padre, invitando la comunità cattolica a “pregare per l’intenzione contro le sostanze stupefacenti” e a rinforzare il proprio impegno in questa lotta.
“Non possiamo essere indifferenti – ha tuonato Papa Francesco – siamo chiamati anche noi ad agire, a fermarci davanti alle situazioni di fragilità e di dolore, a saper ascoltare il grido della solitudine e dell’angoscia, a chinarci per sollevare e riportare a nuova vita coloro che cadono nella schiavitù della droga“.
Il Papa ha ricordato come Gesù Cristo non sia rimasto indifferente davanti a chi soffre. Egli “si è fermato, si è fatto vicino, ha curato le piaghe” ed allo stesso modo deve agire la comunità cristiana. “Una riduzione della dipendenza dalle droghe non si ottiene liberalizzandone il consumo, questa è una fantasia” ha dichiarato il Santo Padre, perché “come è stato fatto in alcuni Paesi, se si liberalizza si consuma di più“.
Papa: “Preghiamo per la conversione dei trafficanti di droghe“
Papa Francesco nel suo discorso ha quindi parlato sia di chi è vittima dell’abuso di droghe sia di chi per primo le mette in circolazione. “Preghiamo per questi criminali che danno la droga ai giovani, sono criminali, sono assassini, preghiamo per la loro conversione” ha dichiarato il Pontefice, invitando i fedeli a tenere nelle loro preghiere anche coloro che in questa situazione sembrerebbero essere colpevoli.
Parlando invece delle vittime dell’abuso di droga, Papa Bergoglio ha ricordato che anche i tossicodipendenti “continuano ad avere, più che mai, una dignità, in quanto persone che sono figli di Dio“. Il Santo Padre ha quindi ricordato l’episodio in cui Papa Benedetto XVI si recò in visita ad una comunità terapeutica e si rivolse ai trafficanti di droghe dicendo: “Riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali. Dio chiederà loro conto di ciò che hanno fatto. La dignità umana non può essere calpestata in questo modo. E la droga calpesta la dignità umana“.
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