Dopo il rientro in Vaticano in seguito alle dimissioni dal Policlinico Gemelli di Roma, Papa Francesco è tornato tra i fedeli. In occasione del Giubileo per i Malati, il Santo Padre si è presentato a sorpresa sul sagrato della basilica vaticana in Piazza San Pietro arrivando in sedia a rotelle con l’infermiere Massimiliano Strappetti, al termine della messa celebrata per gli ammalati e per il mondo della sanità.
Dalla folla si è levato un lungo applauso che ha accolto la seconda apparizione in pubblico di Bergoglio dopo essere tornato a Casa Santa Marta due settimane fa. A spingere la carrozzina del Papa il suo segretario don Juan Cruz Villalon e l’assistente di camera Piergiorgio Zanetti, che lo hanno condotto dinanzi all’altare sul sagrato, da dove il Papa ha salutato con le mani la folla, rivolgendosi con un breve “Buona domenica a tutti, grazie tante“. Un’apparizione di pochi minuti che ha però regalato un momento di grande gioia e serenità.
Leggi Anche
Il Pontefice con i naselli per l’ossigeno, andando via è poi passato tra i numerosi fedeli presenti per partecipare alla messa giubilare presieduta da monsignor Rino Fisichella. All’occasione hanno partecipato anche i camici bianchi dell’equipe medica che ha curato Papa Francesco al Gemelli durante il suo ricovero di 38 giorni necessario per il peggioramento della polmonite bilaterale e per un’infezione polimicrobica.
“A pochi metri da noi il Papa dalla sua stanza a Santa Marta ci è particolarmente vicino e sta partecipando come tante persone deboli a questa santa eucaristia dalla tivù“, aveva detto a inizio della celebrazione monsignor Fisichella. La piazza ha accolto l’annuncio con un fragoroso applauso. “Sono particolarmente contento e onorato di offrire la mia voce per leggere l’omelia che ha preparato per questa occasione“, ha sottolineato Fisichella prima di dare lettura all’omelia preparata dal Papa.
Sua Santità nel testo dell’omelia preparata per il Giubileo dei malati, malato tra i malati, si rivolge loro con affettuose parole. ”Con voi, carissimi fratelli e sorelle malati, in questo momento della mia vita condivido molto“, si legge nel testo in cui il Papa ha descritto l’esperienza dell’infermità, il sentirsi deboli, la dipendenza dagli altri, e il bisogno costante di sostegno. “Non è sempre facile, – prosegue Bergoglio – però è una scuola in cui impariamo ogni giorno ad amare e a lasciarci amare, senza pretendere e senza respingere, senza rimpiangere e senza disperare, grati a Dio e ai fratelli per il bene che riceviamo, abbandonati e fiduciosi per quello che ancora deve venire”.
Il ricovero del Papa
Papa Francesco è stato ricoverato il 14 febbraio scorso ed è stato dimesso dal policlinico Gemelli il 23 marzo. Trentotto giorni di ricovero durante i quali non si è mai affacciato alla finestra del decimo piano del nosocomio romano. Cinque settimane che hanno visto il Vaticano diramare i testi preparati o approvati per l’Angelus domenicale di mezzogiorno.
In questo lungo periodo di distanza dai fedeli, Bergoglio si è manifestato due volte: un audiomessagio diffuso la sera del 6 marzo in piazza San Pietro in occasione del rosario che in quelle settimane la Curia romana ha tenuto per pregare per la sua salute, e poi tramite la pubblicazione di una foto il 16 marzo dalla Sala stampa vaticana. Papa Francesco è ricomparso in pubblico, visibilmente affaticato, il giorno in cui ha lasciato il Gemelli, da un terrazzo al quinto piano del Policlinico e da allora non lo si era più visto perché sta trascorrendo la convalescenza a Casa Santa Marta che durerà almeno due mesi.
© Riproduzione riservata