Sono numerose le notizie che sono state divulgate sulle condizioni attuali di Papa Francesco, da chi parla di possibili dimissioni alla ricomparsa di avversari che ne potrebbero approfittare. Sulla situazione ha voluto dire la sua il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede. Tra i temi toccati anche i negoziati in Ucraina e Gaza e un monito all’Europa.
Tra voci di dimissioni di Papa Francesco e il ritorno dei “corvi”
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il cardinale Pietro Parolin si è soffermato su più temi. Il Segretario di Stato della Santa Sede, di ritorno dal Burkina Faso, bolla come “inutili speculazioni” quelle voci che ipotizzerebbero le dimissioni di Papa Francesco. Il riferimento è alle parole del Cardinale Ravasi, che due giorni fa ha definito “verosimile” la possibilità delle dimissioni del Pontefice, pur sottolineando che al momento la situazione non sembrerebbe così grave.
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Bergoglio, infatti, potrebbe lasciare il suo ruolo a capo della Chiesa solamente se il suo fisico non gli permettesse più di essere compreso facilmente o di incontrare personalmente i fedeli e le autorità. Poi, Parolin ha sostenuto che le notizie che provengono dall’ospedale Gemelli sono incoraggianti e che è meglio quindi che il Santo Padre resti protetto e con meno visite possibili.
Sul tema dei “corvi”, il Segretario di Stato ha dichiarato di non essere a conoscenza di manovre atte a volersi liberare dell’attuale Papa, ma rassicura di volerne in ogni caso restare fuori. D’altronde, da membro del clero ormai da alcuni decenni, non si sorprende troppo della diffusione di voci incontrollate e commenti fuori luogo, ricordando che “non è la prima volta che accade”.
Il pensiero del cardinale sulla situazione nel mondo
Nell’intervista al Corriere della Sera è presente anche un richiamo alla situazione geopolitica attuale. In particolare modo, per quanto riguarda le guerre in Ucraina e nella striscia di Gaza, Pietro Parolin ha sottolineato il bisogno di non piegarsi alle “imposizioni unilaterali”. Infatti, come spiega il cardinale, la pace dev’essere “autentica e giusta” e che essa nasce dal coinvolgimento di tutte le parti in causa. Dalle parole del Segretario di Stato del Vaticano viene sottolineato che tutti debbano essere coinvolti a negoziare, “altrimenti la pace non sarà mai stabile”.
Da parte di Parolin vi è il monito di “continuare a operare“ riallacciandosi all’immagine della semina, perché “prima o poi i semi germoglieranno”. Bisogna guardare a chi opera alla pace e a chi vuole continuare a promuovere il dialogo, questo il consiglio da parte del cardinale. In chiusura, un riferimento all’avvertimento di Mario Draghi all’Europa, poiché “se l’Ue si fa trovare divisa finirà per soccombere alle potenze altrui”.
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