Il Giubileo è alle porte e svariati sono i ricevimento in calendario da portare a termine prima che il Papa si dedichi all’anno della remissione dei peccati. Proprio questa mattina, infatti, il Santo Padre ha ricevuto in udienza un gruppo di diplomatici per le Lettere Credenziali degli Ambasciatori di India, Giordania, Danimarca, Lussemburgo, São Tomé e Príncipe, Ruanda, Turkmenistan, Algeria, Bangladesh, Zimbabwe e Kenya.
“Tra difficoltà, sconfitte, scontri armati e contrastanti rivendicazioni di essere dalla parte del diritto, la Comunità internazionale non può rinunciare al proprio dovere di ricercare la pace favorendo il dialogo, la riconciliazione, la comprensione reciproca, il rispetto della dignità e dei diritti di ogni persona e popolo e delle esigenze del diritto internazionale“. Queste le parole di Papa Francesco nel sottolineare l’importanza del ruolo della Comunità Internazionale.
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“La storia – ha proseguito il Pontefice – ci ha dimostrato che si possono fare molti progressi nella risoluzione di situazioni apparentemente insolubili attraverso discreti, pazienti e persistenti sforzi diplomatici” che specifica essere ispirati al rispetto reciproco, alla buona volontà e alla convinzione morale. In riferimento a questo, Papa Francesco ha ricordato un piacevole aneddoto per descrivere il ruolo svolto dagli ambasciatori, definendone il discreto mestiere come “il ballo del minuetto: piccoli passi per fare un’armonia” in quanto aiuta “a spargere i semi di un futuro di speranza” per il mondo stanco della guerra. Infine, il Santo Padre ha concluso incoraggiando a cercare nuove e innovative soluzioni per tutti quei problemi globali di lunga data.
Nell’imminenza del 24 dicembre quando sarà inaugurato l’Anno Giubilare, Bergoglio ha invitato a guardare al futuro con speranza pur non sapendo cosa il domani porterà con sé, mentre si vede l’anno vecchio volgere al termine e si attende il nuovo. Speranza che è il messaggio principale del Giubileo. Infatti, “mentre la Chiesa si avvia in un pellegrinaggio di rinnovata speranza nel potere di Cristo risorto di fare nuove tutte le cose, – continua il Papa – incoraggio i membri della Comunità diplomatica accreditata presso la Santa Sede a continuare a lavorare con coraggio e creatività alla promozione di legami di amicizia, cooperazione e dialogo a servizio della pace“.
Nel rivolgersi ai promotori e agli artisti del Concerto con i poveri che si terrà questa sera in Vaticano, Sua Santità ha sottolineato il valore fondamentale della collaborazione di tutti, senza la quale è impossibile realizzare una sinfonia, e “soltanto da un concerto di persone diverse scaturisce l’armonia che edifica e conforta tutti“.
Nello stesso modo, ricorda il Pontefice, la Chiesa, che è chiamata ad essere nel mondo un segno e uno strumento di armonia, di comunione e di fraternità, “deve realizzare nel cuore dell’umanità un meraviglioso e consapevole canto d’amore a Dio e ai fratelli“. ”Mi fa piacere incontrarvi, – ringrazia il Papa – anche quest’anno, in occasione del Concerto con i Poveri, che si terrà questa sera nell’Aula Paolo VI: un bel momento per condividere con tanti nostri fratelli e sorelle la bellezza della musica che unisce i cuori ed eleva lo spirito” ha osservato Papa Francesco che sentendo piangere un bambino ha scherzato dicendo: “Anche i bambini quando piangono fanno musica!“.
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