Durante un’udienza con le associazioni cattoliche, Papa Francesco ha parlato di bullismo ed ha spiegato che “va fermato il prima possibile” e che secondo lui per porre fine a questo brutale fenomeno si deve partire proprio dalla sensibilizzazione nelle scuole. Il Pontefice sostiene, infatti, che la scuola sia il luogo in cui bisogna creare buone basi per la pace, aiutando i giovani a comprendere la differenza tra giusto e sbagliato. Il pericolo che però si instaura in questi luoghi riguarda la possibilità che i ragazzi si trasformino in bulli, costruendo anche nelle classi un clima di guerra e di pericolo.
L’invito da parte del Papa ai giovani è quindi di “non fare mai i bulli“, ma di cercare di aiutare il prossimo, soprattutto se si trova in una particolare situazione di fragilità: “A scuola voi potete immaginare la pace, ossia porre le basi di un mondo più giusto e fraterno, con il contributo di tutte le discipline e con la creatività dei bambini e dei giovani”.
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Parlando di scuola, il Papa ha voluto fare una preghiera per tutti quei minori che non possono studiare perché sono vittime di un sistema di sfruttamento. Secondo lui, il Giubileo fornisce un “cammino nella speranza” anche in questo senso, perché aiuta a far capire. a coloro che sono di sostegno ai minori, quanto sia importanti condurli verso la via dello studio.
“A me fa dolore quando vedo i bambini che non sono educati e che vanno a lavorare,
tante volte sfruttati o che vanno a cercare da mangiare o cose da vendere dove ci sono i rifiuti. E’ duro! E di questi bambini ce ne sono!“. Per questo, secondo il Pontefice, è importante il ruolo del “buon insegnante“, ovvero “un uomo o una donna di speranza, perché si dedica con fiducia e pazienza a un progetto di crescita umana”.
Le parole di Papa Francesco contro la violenza di Israele
Parlando di guerra e pace, Papa Francesco non poteva non soffermarsi su ciò che sta accadendo in Medio Oriente. Il pontefice ha infatti dichiarato che, secondo il suo punto di vista, Netanyahu ignora i diritti umani. Il rettore dell’Università iraniana ha quindi risposto che “il Papa è coraggioso a prendere le difese del popolo palestinese“. Infatti, anche lui ha ammesso che non ci sono problemi con il popolo ebraico ma con il Primo ministro israeliano.
Il Papa, in riferimento anche al discorso sul bullismo, ha chiarito che non c’è “nessuno che ha il diritto di calpestare i diritti umani. Oggi ci sono coloro che vogliono schiavizzare gli esseri umani e l’umanità per raggiungere i propri obiettivi“.
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