All’interno del Colosseo la sedia bianca su cui avrebbe dovuto sedersi Papa Francesco è rimasta vuota. Migliaia di fedeli in attesa, con le loro candele accese, sono rimasti delusi dall’apprendere all’ultimo momento che il Pontefice non avrebbe partecipato alla celebrazione della Via Crucis in vista della Pasqua. Si tratta del secondo anno di fila in cui la processione del Venerdì Santo viene condotta senza la presenza del Santo Padre.
Lo scorso anno il Papa non ha potuto prendervi parte a causa del recente ricovero per una polmonite, che ovviamente non gli ha permesso di partecipare alle 14 stazioni. Quest’anno la notizia dell’assenza di Papa Francesco è arrivata all’ultimo momento, quando l’organizzazione della Via Crucis si era già conclusa. “Per conservare la salute in vista della Veglia di sabato e della Santa Messa della domenica di Pasqua, questa sera Papa Francesco seguirà la Via Crucis al Colosseo da Casa Santa Marta“, si legge nel comunicato della Sala stampa vaticana.
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Le meditazioni della Via Crucis scritte da Papa Francesco
Per evitare che il pontefice non riesca a partecipare alla Veglia pasquale prevista per questa sera e soprattutto alla messa di Pasqua di domani, è stato costretto a non prendere parte alla celebrazione della Via Crucis di Roma, partita dal Colosseo e conclusa dopo 14 stazioni al Tempio di Venere Palatino.
Il Papa, però, ha deciso di non lasciare i suoi fedeli senza guida e pur non essendo lì ha manifestato la sua presenza e la sua vicinanza grazie alle meditazioni della Via Crucis, scritte di suo pugno. Negli anni scorsi infatti tali meditazioni erano state affidate dal pontefice a vescovi, religiosi, migranti, studenti, profughi, giovani sposi. Quest’anno è stato invece il suo turno e come tema delle meditazioni il Papa ha scelto “In preghiera con Gesù sulla via della Croce. La sofferenza con Dio non ha l’ultima parola“.
Il messaggio di Papa Francesco
Nelle meditazioni lette e recitate ieri sera i rimandi ai conflitti e alle guerre nel mondo sono stati numerosi. In particolare, però, al centro delle meditazioni scritte da Papa Francesco c’è stato il tema delle sofferenze del mondo, racchiuso nel simbolo del Gesù crocifisso. “Ora capisco questa tua insistenza nell’immedesimarti coi bisognosi: tu sei stato carcerato; tu straniero, condotto fuori della città per esser crocifisso; tu sei nudo, spogliato delle vesti; tu, malato e ferito; tu, assetato sulla croce e affamato d’amore. Fa che ti veda nei sofferenti e che veda i sofferenti in te, perché tu sei lì, in chi è spogliato di dignità” ha infatti scritto il Pontefice.
“Gesù, questa preghiera di intercessione raggiunga le sorelle e i fratelli che in tante parti nel mondo soffrono persecuzioni a motivo del tuo nome; coloro che patiscono il dramma della guerra e quanti, attingendo forza in te, portano croci pesanti“, si recita ancora durante la Via Crucis, che si è conclusa poi con un richiamo alla speranza: “La sofferenza con Dio non ha l’ultima parola“.
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