Commercio di armi, conflitti bellici, benedizione alle coppie dello stesso sesso: ecco i temi affrontati da Papa Francesco al programma Che tempo che fa. Il Pontefice ha rilasciato nuove dichiarazioni sugli argomenti più salienti a livello mondiale, che fanno riferimento agli ultimi mesi.
Papa Francesco: “Apparente autodistruzione. Difficile fare la pace”
Fabio Fazio e Papa Francesco si sono soffermati sui conflitti tra Russia e Ucraina e in medio Oriente. Il Pontefice si è detto estremamente preoccupato per le popolazioni. “C’è un’apparente autodistruzione, è difficile fare la pace, non so perché”, ha dichiarato, invitando al contempo a non perdere mai la speranza.
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“Quanti arabi e quanti israeliani morti, due popoli chiamati a essere fratelli che si distruggono l’un l’altro. Questa è la guerra: distruggere. Dietro le guerre, diciamolo, c’è il commercio delle armi. Tante volte le guerre si continuano, si fanno più ampie, per vendere le armi o per provare armi nuove. La gente che muore è il prezzo che si paga”, ha aggiunto. Il Papa ha parlato poi sul commercio delle armi ed auspica il Perdono del Signore che, misericordioso e compassionevole, “non si stanca di perdonare e bussa alla porta di tanti cuori perché abbiano questa capacità di riconoscere il male che stanno facendo”.
Il Pontefice conclude con un pensiero rivolto ai bambini, ai quali la guerra ha tolto “il futuro e il sorriso”, e annuncia un nuovo incontro mondiale dei bambini “per cercare di attirare l’attenzione sul fatto che i bambini sono il futuro”.
Papa Francesco: “Il Signore benedice tutti”
Nel corso della lunga intervista, il Papa affronta un’altra questione spinosa: la decisione di benedire le coppie dello stesso sesso. Il Pontefice, di fronte alle polemiche e alle accuse mosse dal documentario “Fiducia supplicans” del dicastero per la Dottrina della fede, dichiara: “Delle volte le decisioni non sono accettate, ma la maggior parte delle volte, quando non si accettano, è perché non si conosce“.
“Il Signore benedice tutti, tutti, tutti. Le persone devono entrare in colloquio con la benedizione del Signore e vedere cosa è la strada che il Signore gli propone. Ma noi dobbiamo prendere per mano e aiutarli ad andare in quella strada, non condannarli dall’inizio” e ricorda ai confessori di “perdonare tutto e trattare la gente con bontà” conclude.
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