Un anno di brutalità, vessazioni, umiliazioni e violenze si è concluso con l’arresto di tre ragazzi giovanissimi di Palmi, nella piana di Gioia Tauro, tutti accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata nei confronti di una ragazzina, anch’essa minorenne all’epoca dei fatti. Una vicenda inquietante che avrebbe spinto gli inquirenti a definire i tre imputati come “del tutto sganciati dalle regole del vivere civile e totalmente orientati verso il soddisfacimento dei più biechi istinti sessuali” e che riaccende il dibattito sull’ondata di violenza che continua a farsi strada tra le generazioni più recenti.
Palmi, la ricostruzione degli abusi
Stavolta, a far riflettere maggiormente è la reiterazione del reato che avrebbe spinto i tre sospetti a compiere più e più volte le violenze sessuali nel corso di quasi un anno. Una sorta di disprezzo per la vita umana, così come per le regole del vivere civile, che dimostrerebbe quanto i giovani di oggi necessitino di una guida e di maggiore sostegno. A pagare le conseguenze di questa situazione è stata una ragazzina, non ancora maggiorenne, costretta a subire le violenze dei tre coetanei e ad essere ripresa durante gli abusi.
Uno shock permanente che ha però convinto la giovane a portare avanti il processo e a chiedere giustizia per quanto è stata costretta a subire tra il 2022 e il 2023. Grazie ad alcune intercettazioni ambientali e telefoniche è stato possibile comprendere quanti giovani fossero parte delle violenze e come il gruppo fosse solito cercare di reclutare nuovi ragazzi affinché partecipassero agli abusi.
Nei confronti dei tre indagati è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni guidata da Roberto Di Palma. Lo scorso 17 dicembre, quindi, i tre sono stati arrestati e affidati alla custodia di un istituto penale per minorenni, in attesa del processo che li vedrà protagonisti.
