Ora il gruppo di ragazzi di Palermo è alle strette e non sembrano ancora aver capito la gravità delle loro azioni. Nonostante le lacrime davanti ai magistrati e le scuse alla ragazza e genitori, continuano imperterriti a difendere la loro versione: “Lei lo voleva, era d’accordo“. Le parole e i fatti non coincidono, i ragazzi sembrano avere tanta paura esclusivamente per essersi rovinati la vita. Ad ogni modo i giudici hanno respinto i ricorsi di Angelo Flores e Gabriele Di Trapani nella giornata di ieri, insieme alla richiesta dei difensori di Cristian Barone, confermando l’arresto in carcere. Continuano senza sosta le ricerche dei cellulari che i ragazzi avrebbero nascosto sotto terra. I dispositivi dovrebbero contenere le prove schiaccianti dello stupro: il video della violenza avvenuta nel cantiere del collettore fognario, al Foro Italico.
Stupro Palermo: gip, incidente probatorio prossimo 3 ottobre
Il 3 ottobre prossimo, i sei indagati dello stupro di gruppo di Palermo, saranno davanti al Gip del tribunale di Palermo Clelia Maltese per l’incidente probatorio chiesto dalla Procura: verrà ascoltata sarà sentita la vittima che deporrà e sarà poi esaminata in contraddittorio. All’ atto procedurale parteciperanno infatti sia gli stessi indagati che i loro avvocati, che potranno fare domande alla testimone, da sentire in forma protetta (dunque non a diretto contatto visivo con gli aggressori).
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L’incidente probatorio e’ un’anticipazione del dibattimento: nel caso si dovesse andare al processo, cioè, la vittima non sarà tenuta a ripetere le dichiarazioni in aula. Sono stati convocati Elio Arnao, Christian Barone, Angelo Flores, Samuele La Grassa, Christian Maronia, Gabriele Di Trapani. Riccardo Parrinello era invece minorenne, il 7 luglio scorso, quando furono consumati gli abusi, e risponde dei fatti davanti alla giustizia minorile.
Stupro Palermo: insulti sui social alla vittima
“L’hai voluto tu! Prima ti piace, poi denunci”. “Non c’è molto da difendere, lei era consenziente”. “Dai che proprio ho voglia di ridurti io a brandelli“. Questi sono solo alcuni dei terribili messaggi sui social alla vittima dello stupro avvenuto a Palermo. A pubblicare gli screenshot è stata la 19enne, stremata degli insulti che subisce tutti i giorni sui social.
Stupro Palermo: due persone avevano cercato di violentarla un mese prima
Un mese prima lo stupro a Palermo, la ragazza avrebbe subito un tentativo di violenza sessuale. S raccontarlo, secondo quanto scrive il quotidiano online Livesicilia, è stata la stessa 19enne che, il 14 luglio, dopo aver denunciato il branco di stupratori ai Carabinieri, ha rivelato altro: due persone, un mese prima, avevano tentato di violentarla dopo averle offerto un passaggio per tornare a casa.
“Non ricordo il nome di uno dei due – ha raccontato la ragazza – l’ho conosciuto un mese fa quando in compagnia di un altro, ha provato a violentarmi nella zona del Politeama, vicino a dei gradini. Ero alla stazione – ha continuato – e si erano offerti di portarmi a casa a bordo di uno scooter. Io ho accettato, ma loro in realtà, anziché accompagnarmi, si sono fermati chiedendomi di avere un rapporto sessuale“. La giovane si sarebbe salvata spruzzando spray al peperoncino sul volto di uno dei due aggressori. La Procura di Palermo sta indagando sul racconto.
Stupro Palermo: al via l’udienza di scarcerazione
E’ prevista per questa mattina l’udienza al Tribunale del Riesame di Palermo per l’istanza di scarcerazione di uno dei sette giovani arrestati a metà agosto con l’accusa di stupro. La violenza ha avuto luogo la notte tra il 6 e il 7 luglio scorso in un cantiere abbandonato accanto al Foro Italico di Palermo.
La disperazione della vittima: “Mi state portando alla morte”
“Così mi state portando alla morte, sono stanca. non ce la faccio più. Non ho più voglia di lottare, ne per me ne per gli altri. Così si sfoga nuovamente su Instagram la ragazza di 19 anni stuprata, rispondendo a un perfido e spregevole commento nei suoi confronti.
“Non posso aiutare nessuno se sto così. Non serve a nulla continuare. Pensavo di farcela, non è così. Se riesco a farla finita porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore”.
Parla la vittima: “Sono stanca dei giudizi, avete rotto”
“Sono stanca di fare la persona educata, quindi ve lo dico in francese, mi avete rotto con cose del tipo: ‘ah ma quella fa i video su tik tok con canzoni oscene’, oppure ‘è normale che poi le succeda questo’, ancora ‘come si veste“. Per la prima volta la 19enne palermitana violentata da sette ragazzi a luglio parla sui social criticando su Instagram chi stigmatizza i suoi video accusandola di essersi meritata la violenza.
Palermo: le parole degli indagati
“Compare, l’abbiamo ammazzata! Ti giuro su mia madre l’abbiamo ammazzata, ti giuro su mio fratello è svenuta. E’ svenuta più di una volta“. Queste le parole del più giovane dei sette indagati per lo stupro di gruppo di una 19enne avvenuto lo scorso 7 luglio a Palermo nei messaggi vocali. “Compare, abbiamo fatto un macello, ci siamo divertiti, troppe risate“, spiega un altro dei sette.
Gli interrogatori
“Scusate, sono mortificato sia nei confronti della ragazza sia della famiglia. Mi avevano detto che era d’accordo, che era consenziente“. Queste le parole disperate e contraddittorie di Christian Maronia. Il giovane, come – riporta Il Corriere della Sera – aveva affermato in precedenza proprio l’opposto, e le sue frasi sarebbero state registrate dai carabinieri durante gli interrogatori in caserma, mentre parlava con un suo amico: “Lei non voleva, diceva basta’”. Scelgono la stessa linea di difesa, cioè affermare che la ragazza fosse consenziente, anche Samuele La Grassa ed Elio Arnao.
Il minorenne scarcerato
“La galera è di passaggio, si ritorna più forti di prima“, “C’è qualche ragazza che stasera vuole uscire con noi?“. Queste le parole del minorenne scarcerato pochi giorni fa, uno dei più violenti – così appare dalle prove video – dei 7 ragazzi che hanno stuprato la 19enne a Palermo il 7 luglio. Il commento del ragazzo è arrivato in seguito ad una persona che sotto uno dei suoi TikTok ha scritto: “Lo hanno già scarcerato e condotto in comunità, anche se è diventato maggiorenne. Ha confessato e anche se dal video sembra tra i più violenti. L’Italia“.
Il giovane, diventato maggiorenne pochi giorni dopo lo stupro, dopo essere uscito di galera è stato trasferito in una comunità. Nonostante ciò continua ad essere attivo sui social, come nulla fosse successo. Nel frattempo la Procuratrice dei minori di Palermo Claudia Caramanna sta lavorando per fare tornare il giovane in carcere.
L’interrogatorio
21 agosto. Oggi è la data in cui saranno interrogati i maggiorenni accusati di aver stuprato a Palermo lo scorso 7 luglio una ragazza di 19 anni. In aula a coordinare l’inchiesta c’è la pm Monica Guzzardi. Già è emerso qualcosa da una conversazione tenutasi ad alta voce tra due ragazzi arrestati intercettati dai carabinieri in caserma. I due stavano parlando di nascondere i propri telefoni, uno dei quali già sepolto chissà dove.
Sabato scorso, invece, ha testimoniato il ragazzo che al momento della violenza di gruppo non aveva ancora raggiunto la maggiore età. Per questo la gip Alessandra Puglisi lo ha scarcerato e trasferito in una comunità. Dopo la scarcerazione, la Procedura dei minori ha immediatamente presentato ricorso per far tornare il ragazzo dietro le sbarre. Il ragazzo, diventato maggiorenne pochi giorni dopo lo stupro, ha ammesso di aver stuprato la ragazza. La confessione era quasi d’obbligo visto che a incastrarlo ci sono le testimonianze dei video e le foto nelle che lo ritraggono con gli amici.
Intanto “le difese stanno lavorando con elementi pregressi al fine di dimostrare il contesto in cui è maturata questa vicenda” ha spiegato l’avvocato di uno dei sette ragazzi arrestati a Palermo.
Stupro a Palermo: le chat
Il 7 luglio scorso una ragazza a Palermo è stata stuprata a turno da 7 ragazzi. Lo choc nel capoluogo siciliano e l’arresto dei responsabili.
Alcuni messaggi sono un’esclusiva di Palermo Today. “Questa si chiama… su Instagram, ti giuro vero, questa è una p… ce la siamo fatta tutti, i ragazzi della via Montalbo eravamo tanti, una sassolata, io, Gabriele T., il fratello di Giosuè, c’era Cristian un ragazzo delle case popolari e R… Eravamo un casino“, scrive su Whatsapp Angelo F., uno dei ragazzi arrestati.
“Ieri sera niente se ci penso un po’ mi viene lo schifo perché eravamo ti giuro 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l’avevo vista solo nei video porno, eravamo troppi, sinceramente mi sono schifato un po’, ma che dovevo fare? La carne è carne” continua un altro.
Stupro a Palermo: cos’è successo
Lo stupro di gruppo è avvenuto dopo una serata nei locali della movida palermitana, tra il mercato della Vucciria e Piazza Sant’Anna. Secondo quanto riferito dalla vittima i sette l’avrebbero portata nella zona del Foro Italico e alcuni di loro ne avrebbero abusato. Immediate le ricerche dai carabinieri che sono riusciti a identificare i presunti componenti del branco grazie al racconto della vittima e alle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona.
Stupro a Palermo: gli arresti
I militari del nucleo operativo della compagnia carabinieri di Palermo Piazza Verdi hanno eseguito un’ordinanza in carcere emessa dal gip di Palermo e dal gip del tribunale per i minorenni. Sono finiti in manette in due riprese: I primi tre il 3 agosto, per ordine del Gip Clelia Maltese e sono Angelo Flores, 22 anni; Gabriele Di Trapani, 19 anni e Cristian Barone, 18 anni. Gli altri sono stati arrestati stamattina dai carabinieri in esecuzione di un’ordinanza del Gip Andrea Innocenti e sono Christian Maronia, 19 anni; Samuele La Grassa, 20 anni e Elio Arnao, 20 anni.
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