Padova, licenziato per 280€ si suicida: al funerale prete ferma il discorso della collega

Un uomo di 55 anni della provincia di Padova si è suicidato dopo essere stato licenziato per aver commesso un errore che è costato 280€ all'azienda in cui lavorava

Redazione
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Piera Meneghetti, collega di un uomo di 55 anni di Piove di Sacco – Padova – che pochi giorni fa si è suicidato per essere stato licenziato, si è vista zittire dal prete che celebrava i funerale del defunto, mentre stava cercando di ricordarlo leggendo una lettera. Alla donna, delegata della Cgil, il prete ha detto Non siamo al sindacato.

Padova, suicida dopo licenziamento dai supermercati Metro
Padova, suicida dopo licenziamento dai supermercati Metro

Padova, il licenziamento del 55enne

L’uomo era stato licenziato il 31 luglio, dopo 27 anni di lavoro spesi a servizio della catena dei supermercati “Metro”, a causa di un errore di poche centinaia di euro. Era considerato da tutti come un perfetto lavoratore, ma secondo l’azienda un errore lo aveva commesso. L’uomo non aveva addebitato le spese di trasporto ad alcuni clienti, facendo perdere all’azienda 280€. A giugno il 55enne era stato convocato per chiarire il fatto ma non avendo dato spiegazioni sufficienti, era stato licenziato. Si era così rivolto alla Filcams Cgil di Venezia per impugnare il licenziamento ritenuto sproporzionato e stava aspettando un nuovo incontro con la direzione. Però non ce l’ha fatta a gestire la situazione e ha commesso il gesto estremo.

Nel funerale il prete interrompe discorso collega

Durante il suo funerale una collega, Piera Meneghetti era salita sul pulpito per leggere una lettera che aveva scritto insieme ai colleghi per ricordarlo: “Il tuo ricordo è legato ai momenti più belli e spensierati della nostra famiglia Metro perché davvero eravamo una famiglia. L’azienda nei confronti di un dipendente diventa responsabile di quella vita e deve prendersi cura delle persone in quanto esseri umani che hanno bisogno di protezione, di sentirsi importanti e parte integrante di un sistema, piuttosto che risorse da sfruttare e sacrificare in nome del Dio denaro”. Purtroppo però il parroco don Carlo Pampalo l’ha subito fermata dicendo qui non siamo al sindacato, parli solo di lui, se vuole ricordarlo”.

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