Sesso, farmaci e gigolò, questi gli ingredienti dell’orgia gay organizzata da un prete polacco in casa sua, che ha sconvolto la diocesi di cui faceva parte. Un risveglio amaro per la cittadina polacca di Dabrowa Gornicza, che ha scoperto che uno degli amati preti della loro diocesi è stato indagato per aver organizzato a casa sua una festa orgiastica.
Una notizia sconvolgente, che ha messo in dubbio la moralità dell’intera circoscrizione vescovile e che ha portato alle dimissioni del Vescovo Gregorz Kaszak sconvolto dalla vicenda. “Mi dimetto per vergogna”, questo il commento del presule alla vicenda, che ha chiesto a Papa Francesco di potersi dimettere dal suo incarico.
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L’orgia gay organizzata da un prete
La scoperta del festino è avvenuta a seguito di una segnalazione alle forze dell’ordine, contattate a causa di un malore accusato da uno degli invitati. L’uomo avrebbe assunto farmaci per l’impotenza e avrebbe perso i sensi. A quel punto, il gigolò assunto per la serata ha deciso di contattare i soccorsi, ma il sacerdote lo ha invitato ad allontanarsi dalla festa per evitare che l’orgia venisse scoperta.
Nulla è servito, perché le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nell’appartamento e scoperto il tutto: un’orgia omosessuale con diversi partecipanti, compreso il prete, proprietario dell’abitazione e organizzatore dell’evento.
Le dimissioni del Vescovo
Il sacerdote è finito sotto inchiesta e il Vescovo della sua diocesi ha inizialmente nominato una commissione che indagasse sulle circostanze della situazione. In seguito, ha deciso di scrivere una lettera indirizzata ai membri della diocesi in cui si diceva “pieno di dolore, vergogna e rabbia per quanto accaduto” e “pronto ad accettare le conseguenze dello scandalo perché nella diocesi non c’è consenso al male morale”. La lettera si conclude con la preghiera a non generalizzare e quindi non accusare tutti i sacerdoti della cittadina di essere complici.
In seguito, il Vescovo ha effettuato regolare richiesta di dimissioni al Vaticano, che oggi sono state accettate da Papa Francesco.
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