Omicidio Willy, ergastolo per Marco Bianchi e 28 anni al fratello

Il 6 settembre 2020, il 20enne Willy Monteiro Duarte è stato ucciso durante un'aggressione, dopo essere intervenuto per difendere un suo amico, preso di mira da alcune persone in piazza Oberdan, a Colleferro

4 Min di lettura

La Corte di Appello di Roma ha condannato all’ergastolo Marco Bianchi e a 28 anni di carcere suo fratello Gabriele, entrambi accusati di aver portato alla morte il giovane Willy Monteiro Duarte, lo scorso 6 settembre 2020 a Colleferro, nella Capitale. La sentenza è giunta alla fine dell’appello bis che è stato disposto dalla Cassazione solo per il riconoscimento delle attenuanti, visto che la responsabilità penale dell’omicidio è già passata in giudicato.

I due imputati hanno deciso di intervenire in Aula prima della sentenza, per ribadire il loro dispiacere per quanto accaduto e per dichiarare che parte delle ricostruzioni sulle loro vite non corrisponderebbero a realtà. “Non siamo dei mostri, siamo addolorati per quanto accaduto e chiediamo scusa alla famiglia di Willy“, avevano infatti sostenuto i due fratelli davanti alla Corte d’Assise d’appello di Roma.

Oggi Gabriele Bianchi ha ribadito di “essere stato descritto in questi anni come una persona che non sono“, aggiungendo di non aver mai vissuto di delitti, ma di aver sempre lavorato all’interno di una frutteria. “Io e mio fratello abbiamo commesso degli errori e siamo pronti a pagare“, ha poi aggiunto, dichiarando nuovamente di non aver mai colpito Willy nel corso dell’aggressione che ha poi portato alla sua morte.

Marco Bianchi, in videocollegamento dal carcere, ha invece ammesso di aver dato un calcio alla vittima “ma non quando era a terra” e di essere comunque pronto a “pagare per la sua responsabilità“. La famiglia della vittima ha invece preferito non commentare le parole dei due fratelli, ricordando che in ogni caso le condanne non saranno in grado di restituire loro Willy. “A noi di Willy è rimasta solo una fotografia e la sua voce è solo un ricordo lontano“, ha infatti dichiarato la madre del giovanissimo, aggiungendo di essere speranzosa che i due condannati “imparino a rispettare gli altri e a fare in modo che un’altra famiglia non viva quello che abbiamo vissuto noi“.

L’omicidio di Willy Monteiro Duarte

Il 6 settembre 2020, il 20enne Willy Monteiro Duarte è stato ucciso durante un’aggressione, dopo essere intervenuto per difendere un suo amico, preso di mira da alcune persone in piazza Oberdan, a Colleferro. Il ragazzo viene quindi circondato da quattro persone, che lo riducono in fin di vita dopo averlo colpito con calci e pugni. I quattro fuggono dal luogo dell’aggressione ma vengono poco dopo intercettati dalle forze dell’ordine. Tra questi risultano i due fratelli Bianchi, esperti di Mma.

Il quadro inizia a farsi più chiaro grazie alle testimonianze di alcuni presenti durante il pestaggio e anche grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali, che avrebbero evidenziato gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati. Il processo ebbe inizio nel giugno 2021 e nel maggio 2022 l’accusa chiede l’ergastolo per i due fratelli e due condanne a 24 anni per gli altri due imputati. Il 4 luglio 2022 la corte condanna i fratelli Bianchi all’ergastolo e a 23 e 21 anni gli altri due coinvolti.

Il 28 marzo ha inizio il processo in Corte d’Assise d’appello, che si conclude con il riconoscimento delle attenuanti generiche ai due fratelli, la cui pena scende dall’ergastolo a 24 anni. Infine, ad aprile 2024 la Cassazione decide di aprire un nuovo processo di appello per Marco e Gabriele Bianchi, limitatamente alle attenuanti generiche. Proprio nel corso di questa udienza, Marco Bianchi viene condannato all’ergastolo e Gabriele a 28 anni di reclusione.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo