Omicidio Piscitelli: le dichiarazioni di Francesca Fagnani all’Antimafia

È difficile immaginare che un omicidio di tale portata possa essere stato eseguito senza l'approvazione di Senese, uno dei principali capi della criminalità organizzata nella capitale. Queste le parole della giornalista Francesca Fagnani, ascoltata oggi dalla commissione antimafia presieduta da Chiara Colosimo

Redazione
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In un’inquietante svolta nella lotta alla criminalità organizzata a Roma, Fabrizio Piscitelli è stato assassinato mentre si trovava seduto su una panchina nel quartiere Tuscolano, una zona notoriamente sotto il controllo di Michele Senese. È difficile immaginare che un omicidio di tale portata possa essere stato eseguito senza l’approvazione di Senese, uno dei principali capi della criminalità organizzata nella capitale. Queste le parole della giornalista Francesca Fagnani, ascoltata oggi dalla commissione antimafia presieduta da Chiara Colosimo, nel contesto delle indagini sulla criminalità organizzata romana.

“Fabrizio Piscitelli viveva una vita intricata, con molteplici identità e ruoli nel mondo criminale. Era attivo nel cuore pulsante del crimine organizzato romano, dove le decisioni più importanti venivano prese. Al vertice di questo cartello criminale troviamo Michele Senese, il rappresentante della camorra a Roma, che ha stabilito il suo potere nel quadrante est della città, nel Tuscolano, espandendosi gradualmente”.

La Fagnani ha sottolineato come la carriera criminale di Piscitelli fosse strettamente legata a Senese e in particolare a suo fratello, che ha avuto un ruolo determinante nell’ascesa di Piscitelli. “Piscitelli deve gran parte del suo successo criminale a Michele Senese e soprattutto al fratello di quest’ultimo”, ha ricordato la giornalista.

Un altro punto cruciale delle dichiarazioni della Fagnani riguarda la cosiddetta ‘pax mafiosa‘ instaurata a Ostia. “Con l’accordo di non belligeranza tra le mafie a Ostia, Fabrizio Piscitelli ha iniziato il suo declino. Ambiva a riavvicinare gli Spada a Marco Esposito, noto come ‘Barboncino’. Piscitelli si illudeva di essere abbastanza influente da mediare tra le fazioni, ma nessuno gli aveva conferito tale autorità”, ha concluso la giornalista.

Le dichiarazioni di Francesca Fagnani aprono nuovi scenari sulle dinamiche interne della criminalità organizzata a Roma, evidenziando le complessità e i pericolosi equilibri di potere che regolano le attività criminali nella capitale. La commissione antimafia continuerà a investigare su queste connessioni, nel tentativo di disarticolare le reti criminali che soffocano la città.

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