Produceva metanfetamine e droghe sintetiche uno studente universitario di 22 anni arrestato nel suo appartamento a Sant’Antonio a Novara. Secondo quanto riportato dagli agenti, all’interno dell’appartamento il ragazzo aveva creato uno dei laboratori clandestini più grandi d’Italia.
La Squadra Mobile della Questura di Novara, sezione narcotici, dopo vari mesi di appostamenti e osservazioni minuziose, è riuscita a scovare il laboratorio. L’odore inconfondibile derivante dalla cottura della metanfetamina è stato l’ultimo segnale necessario alla polizia per effettuare la perquisizione. Il ragazzo, infatti, apriva varie volte al giorno le finestre per far arieggiare l’appartamento e liberarsi dei fumi rilasciati dalle reazioni chimiche.
L’operazione ha visto la collaborazione del gabinetto interregionale di polizia scientifica – laboratorio di chimica forense per Piemonte e Valle d’Aosta – e della polizia scientifica di Novara. Grazie a questa scoperta, sarà possibile aggiornale le tabelle delle droghe circolanti nei vari Stati dell’Unione Europea.
Novara, scoperta del laboratorio clandestino
Al momento della perquisizione il ragazzo si trovava da solo in casa. Sotto una flebile lampadina rossa, gli agenti hanno trovato molto più di ciò che sospettavano: al piano terra l’apparato di distillazione, mentre nella mansarda tavoli adibiti per la miscelazione e la creazione dei composti chimici.
Il laboratorio clandestino è stato costruito con matracci, beute, burette in vetro borosilicato per resistere alle elevate temperature di cottura della droga. Durante i controlli, sono stati rinvenuti numerosi precursori chimici, acquistabili solo al mercato nero o nel dark web, e numerosissime dosi pronte allo spaccio di metanfetamina, MDMA, DMT, DOM e DOB, oltre ai famosi “francobolli allucinogeni, piccoli frammenti di materiale speciale, imbevuti di LSD e DOM, da mettere sotto la lingua.
Il mercato della metanfetamina nel 2024
Stando ai dati dello studio “Wastewater analysis and drugs – a European multi-city study”, realizzato dal gruppo europeo Sewage Analysis CORe group Europe in collaborazione con l’European Union Drugs Agency, si evince a livello generale, un aumento del consumo di MDMA, cocaina e anfetamina a cui fa da contraltare una diminuzione del consumo di cannabis e metanfetamine.
L’analisi è stata svolta rilevando le concentrazioni di droghe nelle acque reflue di 128 città europee, a cui si aggiungono Turchia e Norvegia. Per quanto riguarda il consumo di metanfetamina, tradizionalmente l’uso si concentrava nelle città della Repubblica Ceca e della Slovacchia. Ad oggi, questa droga è presente in città del Belgio, della Croazia, della Germania orientale, della Spagna, dei Paesi Bassi e nei Paesi dell’Europa settentrionale. Per quanto concerne i dati del 2023-2024, delle 71 città analizzate, 32 hanno segnalato un aumento dei consumi, 27 una diminuzione e 12 una situazione stabile.
Nel resto delle città europee, i carichi di metanfetamina sono stati bassi o trascurabili, anche se sono stati segnalati alcuni aumenti in città dell’Europa centrale. In Italia il consumo di metanfetamina risulta pressoché costante e più elevato nelle grandi città rispetto a città più piccole. L’MDMA invece risulta in aumento. Sempre utilizzando i dati dello stesso periodo, si evince che delle 76 città analizzate, 41 hanno registrato un aumento, 24 una diminuzione e 11 un consumo invariato. I livelli più alti di MDMA sono stati rilevati nelle acque reflue di Belgio, Repubblica Ceca, Olanda e Portogallo. In Italia il trend di MDMA risulta in aumento sia a Milano che a Bolzano.
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