Notte folle al carcere minorile Beccaria: diversi tentativi di fuga

Al carcere minorile Beccaria di Milano è andata in scena una rivolta da parte dei detenuti, che hanno tentato di fuggire dalla struttura

3 Min di lettura

“Una notte di ordinaria follia”. È stato così descritto da Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, quanto accaduto nel carcere minorile Beccaria di Milano, dove verso le ore 22 di ieri, sabato 31 agosto, è scoppiata una rivolta con diversi tentativi di fuga dalla struttura.

Il tutto sarebbe cominciato con i detenuti che avrebbero provocato incedi all’interno delle celle. Nel corso dell’insurrezione sono rimaste ferite ben 8 persone, tutte detenute, e uno dei quali è stato trasportato in ospedale. La polizia è poi riuscita a sedare questa rivolta, riuscendo a ritrovare tutti coloro che erano riusciti in un primo momento a scavalcare il muro di cinta.

La nota dell’UILPA e le parole di De Fazio

In una nota emessa dall’UILPA sono state riportate le parole di De Fazio, che ha così spiegato l’accaduto: “Nel corso dei disordini, cui avrebbero preso parte tutti i 58 reclusi presenti, diversi hanno tentato di evadere e ben 4 sono riusciti a scavalcare il muro di cinta, ma dopo ore di ricerche sono stati tutti rintracciati all’interno del perimetro che delimita il carcere e altri uffici del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.

Quanto nuovamente accaduto a Milano, preceduto da fatti analoghi sempre al Beccaria così come al ‘Ferrante Aporti’ di Torino e in molto altri istituti per minorenni del Paese, è la prova provata del fallimento organizzativo e gestionale del sistema penale inframurario minorile, che fa il paio con quello per gli adulti. Urge un cambio di passo che deve essere dettato dalla politica, prim’ancora che dalle amministrazioni.

Il sistema va messo in sicurezza potenziando i presidi a partire dagli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di oltre 18mila unità, implementando ed efficientando le strutture e riorganizzando l’intero apparato. Sarebbe peraltro il caso di ripensare la scelta di mantenere negli istituti penali per minorenni ristretti fino a 25 anni d’età.

Auspichiamo che dal Ministero della Giustizia e dal Governo già in mattinata facciano sentire la loro voce con argomenti concreti e, soprattutto, che si varino misure tangibili e immediate. Temiamo, tuttavia, di dover nuovamente ascoltare i soliti ritornelli stonati con roboanti annunci vuoti di contenuto”.

© Riproduzione riservata

Condividi questo Articolo