Sono 44 gli arresti nel blitz dei carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro e del Ros, compiuti in località della costa ionica e nel Lazio, Piemonte e Lombardia. Un maxi blitz a tutti gli effetti, che avrebbe permesso di far luce su una presunta associazione a delinquere.
Tra i fermati, 15 sono finiti in carcere e 29 ai domiciliari. Le accuse a vario titolo sarebbero l’associazione di tipo ‘ndranghetistico, il traffico di armi e reati contro la persona e il patrimonio. Tra i provvedimenti cautelari risultano anche il sindaco di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta, il suo vice Ernesto Maria Menniti, ed il presidente del Consiglio comunale Maicol Paparo. Nell’inchiesta anche cosche di ‘ndrangheta della costa ionica catanzarese.
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Nello specifico le accuse sarebbero quelle di “associazione di tipo ‘ndranghetistico, procurata inosservanza di pena, traffico di armi e plurimi reati contro la persona e il patrimonio aggravati dalle finalità mafiose, nonché scambio elettorale politico mafioso e violazioni in materia di stupefacenti“, questo è quanto si evince in una nota.
Chi è il sindaco di Badolato incluso nel blitz contro la ‘ndrangheta
Giuseppe Nicola Parretta, agente immobiliare e assicurativo di 69 anni con un passato anche da militante nel PCI, è stato per ben due volte sindaco di Badolato. Dapprima nel 2008 e poi ancora nel 2013, quando è stato rieletto per il secondo mandato. Tuttavia, dopo il 2013 il comune in questione, a causa di infiltrazioni mafiose, viene sciolto in seguito ad un’inchiesta contro la cosca Gallace-Gallelli, che includeva anche lo stesso Perretta in questione.
Da questo momento, ovvero dal 2016 fino al 2021, la scena è stata rubata da un altro sindaco in carica, Gerardo Mannello. Dal 2021, Parretta torna nuovamente al suo incarico, avendo vinto contro il suo ex rivale Ernesto Maria Menniti. Una volta rieletto il sindaco, Perretta decide di nominare proprio Menniti come suo vice.
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