Narni, ordigno all’università. Anarchici: “Volevamo colpire un centro di formazione dei futuri 007”

L'allarme bomba era scattato nella serata di ieri sera e oggi il gruppo anarchico Kyriakos Xymitiris ha rivendicato il gesto spiegando l'intenzione di voler colpire lo "Stato italiano genocida, torturatore e stragista"

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Una scatola con all’interno due bottiglie incendiarie, è quanto rinvenuto in un’aula della facoltà di Scienze per l’Investigazione e la Sicurezza dell’università di Narni. L’ordigno rinvenuto nella sede di Palazzo Sacripanti del paese medievale della provincia di Terni, in Umbria, è stato sequestrato dai carabinieri che stanno conducendo le indagini coordinate dalla Procura di Terni per affrontare i primi adempimenti.

L’allarme bomba è scattato nella serata di ieri in Piazza Galeotto Marzio e per diverse ore ha tenuto impegnate le pattuglie dell’Arma che hanno lavorato per verificare la fondatezza della segnalazione. L’attività di controllo non è passata di certo inosservata ed ha infatti suscitato l’attenzione da parte dei residenti di Narni. Con molta probabilità però il fascicolo potrebbe passare alla Procura antiterrorismo di Perugia, in quanto gli investigatori riterrebbero attendibile la rivendicazione anarchica.

Narni, il messaggio degli anarchici

Un’ipotesi dei militari, delle unità cinofile e del personale antiterrorismo, che è stata immediatamente confermata con una comunicazione trasmessa mediante il sito “Rivoluzione anarchica“. Nel testo, firmato dal gruppo d’azione Kyriakos Xymitiris e diffuso sul web, viene descritto il motivo e il modus operandi mediante il quale il gruppo avrebbe agito. Difatti, “Domenica 30 marzo ci siamo introdotti nella facoltà di Scienze dell’Investigazione e della Sicurezza – spiegano gli anarchici riferendosi all’università di Narni – e abbiamo collocato un ordigno incendiario nella stanza Laboratorio scena del crimine“.

Il gruppo d’azione puntualizza che la finalità del gesto riguarderebbe la volontà di colpire “un centro di formazione della futura intelligence dello Stato italiano“, definito “genocida” per la cooperazione con lo “Stato sionista d’Israele nel massacro del popolo palestinese” e “torturatore” in merito all’esistenza del regime carcerario di massima sicurezza del 41bis dove, a detta degli anarchici, “è recluso il compagno anarchico Alfredo Cospito“.

Nella rivendicazione inoltre lo Stato italiano viene attaccato perché “stragista come ci dimostrano l’eccidio di migranti nel mar Mediterraneo e gli assassini di detenuti e nelle carceri“. Il testo diffuso e analizzato dagli inquirenti, si conclude con un messaggio di solidarietà rivolto a “tutti gli anarchici ed anarchiche“, nonché a “tutti i rivoluzionari e rivoluzionarie rinchiusi nelle galere di tutto il mondo“.

Al momento, non si hanno informazioni in merito a possibili individuazione dei singoli autori del gesto e le indagini stanno proseguendo affinché possa essere chiariti i contorni della vicenda.

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