Un terremoto di magnitudo 4.2 è stato registrato alle 3:35, di mercoledì 27 settembre, nella zona dei Campi Flegrei, in provincia di Napoli. L’epicentro è stato localizzato nei pressi della Solfatara, a una profondità di 3 chilometri. La scossa è stata avvertita dalla popolazione in tutta l’area metropolitana di Napoli, ma fortunatamente non ha provocato danni a persone o cose.
Il sisma rientra all’interno di uno sciame sismico in corso da alcuni mesi nella zona dei Campi Flegrei. L’Osservatorio Vesuviano, che monitora l’area, ha invitato la popolazione a prestare attenzione e a seguire le indicazioni delle autorità in caso di nuove scosse.
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Terremoto: nuova scossa ai Campi Flegrei
Di nuovo paura nei Campi Flegrei, a Napoli. Questa mattina intorno alle 4 è stata registrata – dall’Ingv di Napoli – un’altra scossa di magnitudo 2.2, dopo quella della tarda serata di ieri di magnitudo 4.0.
In tantissimi sono scesi per strada, ma fortunatamente non sono stati segnalati danni a cose o a persone. La scossa è stata avvertita dai residenti a Pozzuoli, nei quartieri napoletani di Bagnoli, Agnano, Fuorigrotta, e Pianura, fino ad arrivare a Licola e Quarto, in provincia di Napoli.
Anas ha attivato subito i protocolli e le procedure previste per le verifiche delle strutture stradali e autostradali in gestione. In particolare, i tecnici Anas, specializzati nelle ispezioni di ponti e viadotti hanno svolto specifici controlli sulle opere delle strade statali 7 Quater ”Domitiana”, 686 ”di Quarto”, ”268 del Vesuvio” e le statali 162 NC ”Asse Mediano” e 162 Dir ”del Centro Direzionale”.
Le attività sono terminate nelle prime ore della notte scorsa, e non hanno fatto emergere anomalie o danni strutturali al piano viabile e alle opere stradali. Infine, la circolazione – come sottolinea Anas in una nota – sembra essere regolare sulle arterie interessate dai controlli.
Campi Flegrei, l’Ingv: “Due scenari possibili: l’eruzione oppure una crisi bradisismica come nell’83-84”
Una eruzione ai Campi Flegrei non è improbabile, anzi è uno dei due possibili scenari nell’evoluzione del bradisismo. L’altro è che il sollevamento del suolo si fermi come avvenne alla fine del 1984. A confermare che la situazione flegrea è davvero preoccupante è il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia Carlo Doglioni, nel corso di una audizione alla commissione Ambiente della Camera.
Sono due i possibili scenari relativi all’evoluzione della situazione dei Campi Flegrei: il migliore o meglio “meno critico” è che la crisi di bradisismo in corso termini come era accaduto per quella del 1983-84, il peggiore è un’eruzione simile a quella del 1538. “È un’evoluzione che non conosciamo e che monitoriamo. Al momento lo scenario più critico è un’eruzione come quella del Monte Nuovo“, del 1538, la più recente delle oltre 70 eruzioni esplosive avvenute nei Campi Flegrei.
Un evento molto diverso da quello avvenuto 39mila anni fa, quando l’eruzione liberò oltre 400 metri cubi di materiale. Nel caso di un’eruzione, ha aggiunto il presidente dell’Ingv, “non sappiamo né quando né dove, potrebbe avvenire e, per quanto piccola, provocherebbe un disagio sociale. In ogni caso, è sicuro che i Campi Flegrei non si spegneranno, perché sono un vulcano”.
“È in corso anche oggi un altro sciame sismico – ha detto Doglioni sottolineando la preoccupazione dei vulcanologi – proprio ieri abbiamo avuto l’evento più forte. Il bradisismo si è riattivato più di dieci anni fa, solo che la rapidità con cui il suolo si sta innalzando sta aumentando. E questa velocità produce la sismicità che conosciamo. Ora – continua – per quanto ne sappiamo, il magma è ad una profondità di oltre 5-6 Km quindi distante dalla superficie anche se, nel caso dovesse trovare vie di fuga per una risalita, i tempi sarebbero estremamente rapidi, nell’ordine delle ore“. Quindi – “c’è da prestare massima attenzione a questo fenomeno. Stiamo verificando quale può essere la variazione dei gas emessi, significativa di una eventuale evoluzione. Chiaramente siamo estremamente preoccupati nel senso che è massima l’attenzione e quello che vedremo nelle prossime giornate ci dirà un po’ quello che è il trend. Anche se sono fenomeni che non si esauriscono nell’arco di pochi giorni”.
“In questo momento non vediamo la fine”
“Siamo preoccupati – ha aggiunto il presidente di Ingv – sia per la sismicità, sia per il fatto che queste temperature in particolari località potrebbero dare delle piccole esplosioni freatiche, ovvero acqua che in questo stadio super critico può dare delle esplosioni. Quindi in questo momento – sottolinea – non vediamo la fine“.
Terremoto Campi Flegrei, Musumeci: “Niente allarme, acceleriamo sui piani”
“Stiamo monitorando la situazione. Certo, mi rendo conto che una scossa di magnitudo 4.2 possa creare apprensione tra la popolazione“. Queste le parole del ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, in un’intervista al Mattino, dopo il terremoto nei Campi Flegrei.
“Non mi sento né di minimizzare nè di esagerare. Ma ritengo che – aggiunge il ministro –l’apprensione in questi casi sia una reazione assolutamente umana, e comprensibilissima. Ci stiamo adoperando per la realizzazione dei tre obiettivi che abbiamo fissato nell’ultimo incontro a palazzo Chigi – sottolinea Musumeci – un piano di analisi della vulnerabilità del territorio, finanziato dalla Protezione Civile nazionale; un piano della comunicazione alla popolazione; l’aggiornamento del piano di emergenza e delle vie di esodo anche con apposite esercitazioni periodiche, con una verifica della rete infrastrutturale“.
“Sono certo che con il coinvolgimento di tutte le istituzioni, comprese la Regione e la Prefettura riusciremo – conclude – a individuare una prima soluzione al più presto”.
Attimi di paura tra i residenti
La scossa di terremoto è stata avvertita in maniera distinta dalla popolazione in tutta l’area metropolitana di Napoli. A Napoli, in particolare, il sisma ha fatto tremare le case e i palazzi, provocando momenti di paura tra i residenti, ma le scosse sono state avvertite in un’area ampia, con segnalazioni anche da Roma e Potenza. Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Napoli, Monte di Procida e Marano di Napoli, sono i comuni più vicini all’epicentro. Le segnalazioni sono arrivate anche dalle province di Latina, Frosinone, Caserta, Benevento, Avellino, Salerno e Foggia.
“Mi sono svegliato di soprassalto per il terremoto”, ha raccontato un residente di Napoli. “Ho sentito un forte boato e la casa ha tremato per diversi secondi. È stato un momento di grande paura”.
Osservatorio Vesuviano: “Sciame sismico ancora in corso”
L’Osservatorio Vesuviano ha confermato che la scossa di terremoto di ieri, 27 settembre, mattina rientra all’interno di uno sciame sismico in corso da alcuni mesi nella zona dei Campi Flegrei.
“Lo sciame sismico è ancora in corso” – ha dichiarato l’Osservatorio Vesuviano – “Continuiamo a monitorare l’area e invitiamo la popolazione a prestare attenzione e a seguire le indicazioni delle autorità in caso di nuove scosse”.
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