Nainggolan, rilasciato dal carcere belga: resta l’accusa di associazione criminale

L'ex calciatore dell'Inter e della Roma è stato arrestato insieme ad altri 15 sospetti e sarebbe indagato per alcune somme di denaro erogate a terze persone. Il legale ha respinto ogni accusa, sostenendo che il suo assistito non è "un trafficante di droga" e che serve appurare in che modo i destinatari delle transazioni abbiano utilizzato i soldi dell'atleta

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Radja Nainggolan, ex centrocampista della nazionale belga e delle prestigiose squadre italiane Roma e Inter, è stato arrestato ieri nell’ambito di un’inchiesta sul traffico di cocaina che coinvolge il porto di Anversa, sua città natale. La notizia è arrivata direttamente dalla procura di Bruxelles, che ha confermato l’arresto del 36enne belga in relazione a una vasta operazione contro il narcotraffico. Oggi, a 24 ore dall’arresto, il calciatore è stato rilasciato ed è stato sottoposto al regime della libertà vigilata.

Secondo quanto inizialmente riportato dagli inquirenti, l’indagine riguarda il presunto traffico di cocaina proveniente dal Sud America, importata in Europa attraverso il porto di Anversa per poi essere redistribuita in Belgio. In totale, sono state effettuate trenta perquisizioni nelle città di Anversa e Bruxelles, nell’ambito di un’operazione che ha coinvolto diverse forze dell’ordine. Il legale dell’ex calciatore della Roma ha però chiarito che il suo assistito è indagato come “membro di una organizzazione criminale“.

Radjia Nainggolan
Radjia Nainggolan

A seguito della notizia dell’arresto, il club di Nainggolan ha fatto sapere di non essere a conoscenza dei fatti contestati al loro giocare e di essere stati messi al corrente della questione solamente dalla stampa. “Oggi la squadra vuole concentrarsi esclusivamente sull’importante partita di martedì sera contro l’Eupen. Per questa partita Radja Nainggolan non è comunque disponibile“, si legge in un comunicato stampa del Loreken-Temse, squadra di serie B belga.

L’avvocato dell’ex giocatore della Roma, Omar Souidi, ha dichiarato che Nainggolan ha dichiarato di essere estraneo a tutte le accuse, per cui è ora necessario comprendere se il calciatore avrà la possibilità di chiarire la sua posizione davanti al giudice istruttore.

Nainggolan, le accuse contestate al calciatore

Omar Souidi, legale di Nainggolan, ha sostenuto che il calciatore è rimasto piuttosto provato dall’esperienza e di essere sollevato della sua scarcerazione. “Non ha nulla da rimproverarsi, non è un criminale della droga“, ha sottolineato l’avvocato. Secondo le sue dichiarazioni, il calciatore è stato ascoltato per circa un’ora dal gip, che lo ha interrogato principalmente sulle somme di denaro che avrebbe prestato ai suoi conoscenti e non sul traffico di droga.

In ogni caso, Nainggolan non è stato indagato neanche per riciclaggio di denaro. “Le somme in questione per il mio cliente non hanno alcun legame con la droga“, ha spiegato il legale, chiarendo queste sono state erogate in quanto il suo assistito “è un uomo gioviale“. Resta quindi da appurare in che modo le persone abbiano utilizzato i soldi del calciatore che, secondo Souidi, non sono somme ingenti se messe a confronto con il patrimonio del calciatore.

Nainggolan tra i sospetti

Nainggolan è stato arrestato insieme ad altri 15 sospetti, ma la procura ha fatto sapere che fornirà maggiori dettagli solo dopo le udienze, quando il giudice istruttore avrà ascoltato tutti gli indagati. Al momento, non sono stati diffusi ulteriori dettagli sugli arrestati, ma l’indagine è destinata a fare luce su una rete di traffico internazionale che prevede l’ingresso della droga in Europa attraverso il porto belga, un punto strategico per il contrabbando.

Nel corso delle trenta perquisizioni realizzate questa mattina, la polizia belga ha sequestrato 2,7 chili di cocaina, due giubbotti antiproiettile e numerose armi, tra cui tre armi da fuoco. Inoltre, sono stati rivenuti 370.430 euro in contanti, gioielli e orologi di lusso, due dei quali hanno un valore stimato di 360.000 euro ciascuno, e anche un centinaio di monete d’oro dal valore complessivo di 116.522 euro. Nel sequestro sono stati coinvolti anche 14 veicoli.

Una vita da ribelle

Nainggolan non è mai stato un giocatore ordinario, nemmeno fuori dal campo. Con la sua personalità ribelle e la fama di “bad boy”, il centrocampista è stato al centro di numerosi episodi controversi durante la sua carriera. Dopo gli esordi nelle giovanili del Beerschot di Anversa, Nainggolan si trasferì in Italia nel 2005, dove ha lasciato il segno con Piacenza, Cagliari, Roma e Inter. La sua carriera, però, è stata segnata anche da comportamenti fuori dalle righe: uno degli episodi più discussi fu la sua sospensione da parte dell’Anversa nel 2023, per aver fumato una sigaretta elettronica durante una partita.

Nonostante le sue difficoltà fuori dal campo, Nainggolan è riuscito a continuare a giocare, firmando la scorsa settimana con il Lokeren, club della Serie B belga. Il calciatore aveva esordito con la nuova maglia segnando anche un gol durante la sua prima partita, che si è conclusa con un pareggio 1-1. Tuttavia, l’arresto di oggi ha scosso profondamente il mondo del calcio, lasciando dubbi sul futuro del giocatore.

L’arresto di Nainggolan aggiunge un altro capitolo oscuro alla sua carriera, ma non solo: segna anche un duro colpo per il calcio belga, che ha visto crescere uno dei suoi talenti più noti fin dalla giovane età. La comunità calcistica ora attende sviluppi su un caso che potrebbe avere ripercussioni ben più ampie.

Gli aggiornamenti sull’indagine e sul futuro del calciatore saranno attesi nei prossimi giorni, quando la giustizia belga deciderà come procedere con il caso. Nel frattempo, il nome di Nainggolan rimarrà al centro dell’attenzione, ma non per i suoi gol o le sue giocate.

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