Si è spento questa mattina all’età di 87 anni Vittorio Emanuele di Savoia, ultimo erede al trono d’Italia. Figlio di Umberto II, l’ultimo Re d’Italia, e di Maria José del Belgio, Vittorio Emanuele era nato a Napoli il 12 febbraio 1937. L’ereda re d’Italia è deceduto alle 7:05 di questa mattina, a Ginevra, circondato dai suoi cari. Il decesso è stato comunicato dalla “Real Casa di Savoia”. Il luogo e la data delle esequie saranno divulgate appena possibile.
Vittorio Emanuele, dall’esilio alla beneficienza
Dopo la caduta della monarchia nel 1946, la famiglia Savoia fu costretta all’esilio. Vittorio Emanuele visse gran parte della sua vita in Svizzera, a Ginevra, dove si dedicò ad attività imprenditoriali e filantropiche.
Nel 2002, con l’abrogazione della legge sull’esilio, poté finalmente rimettere piede in Italia. Negli ultimi anni si era dedicato alla promozione della memoria storica della Casa Savoia e al sostegno di diverse cause benefiche. La sua morte lascia un vuoto incolmabile nella famiglia Savoia e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le doti umane e l’impegno costante.
Le reazioni
La notizia della scomparsa di Vittorio Emanuele ha suscitato numerose reazioni in Italia e all’estero. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di cordoglio alla famiglia, mentre il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso il suo profondo dolore per la perdita di “un uomo che ha sempre amato l’Italia”.
Anche i leader di altri partiti politici hanno espresso le loro condoglianze, ricordando il ruolo storico di Vittorio Emanuele e il suo impegno per il Paese.
Con la morte di Vittorio Emanuele di Savoia si chiude un capitolo importante della storia d’Italia. Figura controversa, ma comunque simbolo di un’epoca passata, lascia un segno indelebile nella memoria collettiva del Paese.
