È morto Idris: lo storico giornalista e tifoso della Juventus

A spegnersi all'età di 72 anni è stato Edrissa Sanneh: noto come Idris è stato un volto storico del giornalismo sportivo e grande tifoso della Juventus

Redazione
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Il noto volto del mondo televisivo, giornalista e grande tifoso della Juventus, Idris è morto a Brescia. Ricoverato da settimane in ospedale, Edrissa Sanneh si è spento all’età di 72 anni lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di tutti i fan e spettatori della trasmissione degli anni Novanta Quelli che il calcio.

Idris, la storia di un giornalista a 360°

Nato in Gambia, Idris arriva in Italia nel 1972 grazie ad una borsa di studio ottenuta all’Università per Stranieri di Perugia. Il giovane Edrissa porta con sé una valigia piena di sogni e di aspirazioni che lo guidano a Brescia, dove inizia la sua carriera come deejay nelle discoteche e nelle radio locali. Sulla scia delle sue fantasticherie il grande tifoso della Juventus fa i suoi esordi da giornalista sportivo nel lontano 1977, alla conduzione dell’Idris show, ovvero un programma settimanale musicale.

A consacrare, però, la figura di Idris sono state le innumerevoli apparizioni nel programma televisivo Quelli che il calcio. Una trasmissione divenuta la storia della televisione italiana degli anni Novanta e che ha raccontato per molto tempo uno degli sport più belli che ci siano. Edrissa era più di un semplice giornalista perché ad accompagnarlo c’è sempre stata la sua grande fede juventina che mai ha nascosto. “È grazie al mio tifo per la Juventus che sono diventato famoso”, aveva raccontato in un’intervista.

Idris
Idris

Da questo momento in poi la figura di Idris si è affermata a 360°, passando per i ruoli più disparati. Impossibile dimenticare la sua partecipazione all’Isola dei Famosi del 2005, un paio di partecipazioni cinematografiche tra le quali Tifosi di Nero Parenti, la direzione del tg multietnico su Retebrescia ed, infine, il ritorno da Fabio Fazio nel 2012 a Che Tempo che fa.

Non bisogna però guardare solamente l’ambito lavorativo, perché Idris è stato molto di più. Si parla di un uomo, un padre e soprattutto un nonno che rimarrà sempre nel cuore di tutti per le sue parole: “Voglio essere chiamato nonno Idris perché per me è un titolo nobiliare, mi fa onore”.

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