E’ morto Carmine Gallo, l’ex super poliziotto indagato nell’inchiesta sui dossieraggi di Equalize

Carmine Gallo aveva 67 anni e sembra sia deceduto per un infarto fulminante nella sua casa di Garbagnate. Liberò Alessandra Sgarella, risolse il delitto Gucci ma per i pm era il "dominus" della società di investigazioni fondata con Enrico Pazzali

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Deceduto questa mattina, Carmine Gallo era l’ex super poliziotto agli arresti domiciliari finito indagato in merito ad una presunta rete di spie legate alla società Equalize. Tra le cause del decesso, secondo i primi accertamenti dei carabinieri, Gallo sarebbe morto in seguito a un malore, come riferito dalla sua legale, l’avvocato Antonella Augimeri, forse per un infarto fulminante nella sua abitazione. Il pm di turno di Milano ha disposto l’autopsia sul corpo.

Sul posto, per effettuare i rilievi del caso, sono intervenute le forze dell’ordine e il caso è seguito in prima persona dal procuratore di Milano Marcello Viola insieme alla pubblico ministero di turno Giancarla Serafini. Inoltre, anche il pm Francesco De Tommasi, titolare dell’inchiesta sui dossier illegali, è stato aggiornato sulla vicenda.

Il 66enne era ai domiciliari dall’ottobre scorso nella sua casa di Garbagnate milanese, in quanto accusato di essere, con il presidente di fondazione Fiera, Enrico Pazzali, a capo del gruppo che ha dossierato per anni politici e imprenditori dal centro di Milano, violando le banche dati dello Stato italiano.

La carriera di Gallo

Ex funzionario della Polizia di Stato e in pensione dal 2018, Carmine Gallo era rinomato per le sue operazioni effettuate per contrastare la criminalità organizzata e diede lezione della sua capacità investigativa anche nel caso dell’omicidio di Maurizio Gucci. Infatti, fu proprio Gallo a notificare l’ordinanza a Patrizia Reggiani, che la accusava di essere la mandante dell’omicidio del marito nel 1997.

Gallo aveva lavorato nel corso della sua carriera a stretto contatto con i pm della procura di Milano, in particolare con Alberto Nobili, con il quale aveva condotto negli anni Novanta l’inchiesta Nord-Sud sulla ‘ndrangheta in Lombardia. Si tratta dell’indagine nata dalle confessioni del pentito Saverio Morabito, in merito ai sequestri di persona. Nel 1997, Gallo condusse anche la delicata indagine sul sequestro dell’imprenditrice Alessandra Sgarella, risultata rapita da un gruppo di calabresi. L’ex poliziotto però finì a processo per il presunto pagamento del riscatto e per una probabile trattativa avvenuta tra gli inquirenti e i clan per la liberazione dell’ostaggio in cambio però di favori a un boss detenuto. 

Gallo era atteso in Tribunale

Il suo nome è diventato di dominio pubblico alla fine del 2024, quando Gallo era stato arrestato con l’accusa di essere il capo di un gruppo di professionisti che realizzava dossier illegali e perché amministratore delegato della Equalize, proprio la società investigativa al centro delle indagini della procura di Milano.

Esattamente tra dieci giorni, Carmine Gallo, Samuele Calamucci e alcuni degli altri indagati sarebbero stati attesi al Tribunale del Riesame per la discussione del ricorso presentato dalla procura di Milano. Il pm De Tommasi aveva infatti chiesto per l’ex super poliziotto il carcere mentre il gip aveva disposto i domiciliari, Domiciliari che sono stati invece disposti per Enrico Pazzali, per il quale, in seguito alle indagini preliminari, a ottobre il giudice non aveva invece concesso la misura. 


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