Cifre da capogiro quelle dei guadagni delle donne manager più pagate d’Italia, che nel 2022 hanno ottenuto in qualche caso anche compensi milionari. La prima in classifica è Miuccia Prada, Ad della holding di lusso che porta il suo nome, che svetta in testa alla classifica con 18.145.000 di euro lordi staccandosi da Alessandra Gritti, Vicepresidente e Ad Tip e consigliera d’amministrazione di Generali e Moncler, che si guadagna il secondo posto con 8.911.666 euro. Un distacco di quasi 10 milioni di euro che assicura da anni a Prada il primo posto in classifica.
Le cifre derivano dai bilanci effettuati entro il 31 gennaio 2023 e sono riferiti all’anno precedente. Quest’ultime tengono conto dei compensi monetari, come fissi, bonus e buonuscite, plusvalenze per lo stock option ed azioni. Sono, inoltre, cifre al lordo di tasse e contributi.
Non è però tutto oro quello che luccica, perché i guadagni di queste donne subiscono ancora l’ingiustizia di un mondo capitanato dagli uomini, che in media continuano a guadagnare in questo settore circa il 17,5% in più delle colleghe donne. Lo confermano le due classifiche del Sole 24ore, divise per sesso, che evidenziano gli squilibri economici che ancora caratterizzano il mondo lavorativo odierno.
Miuccia Prada, compensi milionari che la portano in vetta alle classifiche
Miuccia Prada è una garanzia tutta italiana e i suoi compensi lo dimostrano. Con 18.145.000 di euro lordi è la donna manager più pagata d’Italia ed a pari merito con suo marito, Patrizio Bertelli anch’egli Ad di Prada, ottiene il quarto posto nella classifica assoluta delle buste paga dei manager, capitanata da Mike Manley, ex Ad di Stellantis, con un guadagno di 51,8 milioni di euro.
Lo stipendio dell’erede di Mario Prada, che insieme a suo marito è riuscita a trasformare l’azienda di famiglia in una delle migliori e più ricercate case di moda al mondo, ha subito un aumento considerevole rispetto al 2021, dove il suo guadagno era di “soli” 14,99 milioni di euro lordi. Un segnale positivo, che dimostra che i cambiamenti operati finora stanno portando buoni risultati.
La classifica capitanata da Miuccia Prada
Al secondo posto tra le manager più pagate d’Italia, dopo il guadagno straordinario di Miuccia Prada, c’è Alessandra Gritti, manager della finanza, che presenza una busta paga “modesta” di 360 mila euro ma un bonus tra i più alti della classifica pari 6,17 milioni. Ultimo posto sul podio per Monica Monardini, manager della famiglia De Benedetti, con un guadagno di 1,94 milioni dal gruppo Cir e 60 mila euro da Hera.
Dal quarto posto in poi troviamo Alessandra Cozzani (ex dirigente Prada) con 1,74 milioni, Diva Moriani (Vicepresidente Intek-Kme) con 1,66 milioni, Maria Laura Garofalo (Ad Garofalo Healthcare) con 1,64 milioni, Alberta Ferretti (Vicepresidente Aeffe) con 1,56 milioni, Gina Nieri (direttore affari istituzionali e legali Mfe-Mediaset) con 1,47 milioni, Valentina Volta (Ad Datalogic) con 1,32 milioni e Tatiana Rizzante (Ad Reply) con 1,22 milioni.
La classifica del Sole 240re però non si conclude qui e i nomi di donne imprenditrici sono ancora molti. Saltano all’occhio quelli di Simona Cattaneo (direttore generale di Tod’s) con 1,01 milioni, Azzurra Caltagirone (Ad Messaggero) con 755 mila euro, Marina Berlusconi (presidente Mondadori e nel consiglio d’amministrazione di Mfe-Mediaset) con 560 mila euro. In coda alla classifica anche Chiara Ferragni con i suoi 36.700 euro guadagnati dal Cda di Tod’s.
IL Gender gap che rende tutto un po’ più triste
Se la classifica dei guadagni delle donne manager sembra dare una speranza per il nostro Paese e per il futuro del Made in Italy, il paragone con le classifiche maschili stende un velo di tristezza sulla questione.
Una disparità del 17,5% registrata tra i guadagni delle prime dieci donne e dei primi dieci uomini manager, che ovviamente influenzano drasticamente la classifica mista. Sono solo due le donne nelle prime 20 posizioni della classifica generale dei guadagni: Prada e Gritti, rispettivamente scese al quarto e diciottesimo posto. In totale sono solo 12 le manager di società quotate in Italia che sono riuscite a raggiungere cifre milionarie, rispetto ai 140 manager uomini.
La colpa? La disparità retributiva o gender gap. Per gli uomini il 2022 è stato un anno d’oro, per le donne un po’ meno e la loro percentuale in classifica lo dimostra. Le donne italiane sono le più penalizzate d’Europa a livello lavorativo, almeno per quanto riguarda il confronto con le controparti maschili.
Secondo l’ultima Relazione annuale della Banca d’Italia, nel 2021 nel settore privato le retribuzioni femminili erano inferiori dell’11% rispetto a quelle maschili e la situazione peggiora drasticamente dopo la nascita dei figli.
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