Messina Denaro, donna vicina al boss condannata a 11 anni: “Aveva protezione totale”

In una testimonianza resa l'11 giugno scorso, ha ricordato di una passeggiata in spiaggia fatta con Messina Denaro, quando entrambi indossavano cappelli per non essere riconosciuti

Redazione
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Secondo i pm della DDA di Palermo, durante la sua lunga latitanza, Matteo Messina Denaro ha beneficiato di una protezione totale, mentre continuava a seminare morte in Sicilia e nel resto d’Italia. La donna, che ha rilasciato dichiarazioni al gup, ha affermato: “Non ho mai convissuto con Matteo Messina Denaro e non sono mai stata parte di alcuna associazione mafiosa. L’ultima volta che l’ho visto è stato nel 2013, da allora non ci siamo più incontrati”. Ha raccontato della “vita difficile” che ha affrontato dopo l’arresto del marito, condannato all’ergastolo, e ha spiegato che aveva conosciuto Messina Denaro quando erano ancora giovani.

Messina Denaro: la testimonianza

In una testimonianza resa l’11 giugno scorso, ha ricordato di una passeggiata in spiaggia fatta con Messina Denaro, quando entrambi indossavano cappelli per non essere riconosciuti. “Era completamente buio e mi sentivo al sicuro“, ha detto. Da quel momento, i loro incontri sono diventati più frequenti e organizzati con appuntamenti che potevano essere fissati a distanza di settimane o addirittura mesi. “Ci davamo appuntamento a Campobello di Mazara o in via Bixio. Lui mi chiamava e io salivo in macchina con lui“.

La donna ha espresso rammarico per aver permesso a sua figlia Martina di incontrare il boss. “Mi ha chiesto di incontrarla”, ha raccontato. “La bambina, che aveva conosciuto quando era piccola, ora voleva rivederla. È stato un errore, ma allora l’ho fatto senza pensarci troppo. L’ho portata con me senza dirle nulla, come avevamo fatto altre volte. Lì le ho detto che lui era un amico del nonno e di papà, che avevano condiviso il carcere e che ora si trovava in una situazione difficile, rischiando di essere arrestato di nuovo“.

Nel 2021, Messina Denaro confidò alla donna di essere gravemente malato. “Mi scrisse che non stava bene, parlando di un ‘grave incidente’ che aveva subito, come definiva lui le operazioni chirurgiche. In seguito, mi spiegò che aveva avuto un altro ‘incidente’ e che doveva fare controlli periodici. A quel punto, capii che si trattava di qualcosa di serio, probabilmente un tumore. Mi accennò anche a un ospedale vicino a casa di mia sorella, dove avrebbe ricevuto le cure necessarie“.

Anche durante la sua latitanza, Messina Denaro non si nascondeva completamente. Nel 2017, la donna ha raccontato che il boss si muoveva liberamente a Campobello di Mazara. “Lui, pur essendo latitante, circolava tranquillamente nel mio paese. Quando mi vedeva, mi riconosceva, ma io, non aspettandomelo, non lo notavo subito. In un’occasione, mi fece cenno con le luci della macchina, e io lo seguii. Lasciammo la mia auto e salimmo sulla sua, sempre cercando di non farmi notare mentre mi spostavo con un uomo“.

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