Giorgia Meloni si è guadagnata il quarto posto nella classifica delle donne più potenti del mondo stilata dalla rivista Forbes. Una classifica che vede al primo posto Ursula Von Der Layen, seguita da Christine Lagarde e Kamala Harris. Quarto posto per una donna che potrebbe dar vita al premierato in Italia, ovvero ad un presidenzialismo di tutto rispetto e che era stato annunciato anche dalla classifica Politico, il quotidiano Usa che aveva inserito Meloni tra i 28 politici più influenti al mondo.
Forbes ha spigato che la classifica di quest’anno ha voluto includere le leader aziendali donne, le imprenditrici, le investitrici, i filantropi e i politici più dinamici che hanno avuto un impatto sul mondo di oggi. Non si può allora non dare ragione a Forbes che ha deciso di inserire, quasi sul podio, il nostro Presidente del Consiglio, che però non è sembrata troppo soddisfatta del riconoscimento ottenuto.
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Il commento di Giorgia Meloni, che non ha tutti i torti
Giorgia Meloni ha commentato la classifica di Forbes ai microfoni di Rtl 102.5: “Io tra le donne più influenti del mondo? Pensiamo come siamo messi…“, ha esordito tra risolini imbarazzati e un tentativo di screditare quella che è la sua influenza politica e sociale. Però il premier non ha tutti i torti, perché nella classifica di quest’anno ci sono tutti i sintomi dell’instabilità che sta caratterizzando il nostro mondo.
Una premessa importante riguarda i parametri presi in considerazione per la scelta delle 100 donne: denaro, influenza media, impatto e ambito di riferimento. Bene, secondo questi quattro fattori, al primo posto per influenza troviamo Ursula Von Der Layen, la Presidente della Commissione Europea, e al quinto posto, subito dopo Meloni, c’è Taylor Swift. La cantante americana viene prima di altre 95 donne, tra Ceo e dirigenti d’azienda.
Nulla da togliere alla Swift, che solo pochi mesi fa è riuscita a far schizzare i numeri degli iscritti alle liste di voto americane sul sito Vote.org e che sicuramente è in grado di influenzare i suoi fan. Questo rimane un campanello d’allarme, soprattutto se si tiene in considerazione che lo scorso anno, nella stessa classifica, Taylor occupava il 34esimo posto. Una scalata importante che si spiega sia con l’impennata dei suoi guadagni grazie all’Eras Tour sia con l’evidente scarsità di donne nei ruoli politici di vertice. Giorgia Meloni attualmente è l’unica donna alla guida di un Paese del G20, mentre fino a 10 anni fa erano cinque.
La classifica Forbes dimostra l’instabilità dei ruoli femminili
Tra gli scorsi gennaio ed aprile, infatti i leader politici Sanna Marin, Jacinda Ardern e Nicola Sturgeon hanno perso o abbandonato i loro incarichi di supervisione di Finlandia, Nuova Zelanda e Scozia, decretando così la loro esclusione dalla classifica di Forbes. A perdere il loro posto anche Susan Wojcicki, ex ceo di YouTube e Martina Merz, Ceo di Thyssenkrupp. Tutte sostituite nei propri incarichi da un uomo.
Perdite importanti che però in qualche modo sono state bilanciate anche da nuovi arrivi, come quello di Robyn Grew, la prima donna alla guida del Man Group e Debra Crew, la veterana dell’esercito che ha preso il timone del colosso dell’alcol Diageo.
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