Maltempo Toscana, Giani: “Danni e paura ma non molliamo”

Allerta maltempo in tutta Italia: le più colpite il Veneto e la Toscana. Sorvegliati speciali i fiumi e continuano le ricerche dei sette dispersi

Redazione
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L’allerta maltempo prosegue in tutta Italia dopo che la seconda perturbazione di novembre ha iniziato a mostrare la sua intensità. Nubifragi, venti forti e neve a bassa quota, è questo lo scenario che in questi giorni sta caratterizzando il Nord Italia e parzialmente le regioni del Centro.

Fenomeni intensi che hanno in alcuni casi colto alla sprovvista gli italiani, che si sono trovati così in situazioni di grande pericolo. I morti in Toscana sono saliti a 7 e un disperso in totale. Anche l’Europa subisce i colpi di Ciaran, che hanno causato due vittime in Francia, due in Belgio e una a Madrid.

La protezione civile ricorda l’importanza di un comportamento responsabile e della limitazione degli spostamenti, che in situazioni come queste può salvare la vita.

Maltempo Toscana: il punto della situazione

Il punto della situazione è stato fatto dal presidente della Regione, Eugenio Giani che afferma: “Dalle 18.30 di ieri alle 23 ci sono state bombe d’acqua che hanno provocato allagamenti a Pescia, grandissimi danni per la circolazione e paura, ma non rilevanti danni alle cose e assolutamente nessun danno alle persone“. Inoltre, le forti precipitazioni hanno provocato la rottura di un tratto del Bagnolo a Sant’Ippolito che ha comportato l’allagamento di alcune aree agricole.

I livelli degli altri corsi d’acqua si sono mantenuti nei livelli di riferimento presidiati costantemente dal sistema regionale. È stata ancora una lunga notte senza sonno e ringrazio di cuore le centinaia di donne e uomini che hanno assistito le persone in queste difficili ore. Siamo toscani, non molliamo!” ha poi aggiunto.

Trovato il corpo di Antonio Tumolo, ottava vittima dell’alluvione

Sono dunque 8 le vittime dell’alluvione: ritrovato morto Antonio Tumolo, l’anziano disperso a Prato a seguito dell’alluvione del 2 novembre scorso. 

L’uomo, di 84 anni, è stato ritrovato a Prato, in un vivaio costeggiato da un fosso dove affluiscono le acque del torrente Bardena, corso d’acqua esondato giovedì scorso nella frazione di Figline di Prato dove l’uomo abitava.

La sua automobile è stata ritrovata quasi subito a Galciana, a chilometri di distanza da dove l’uomo viveva.  Il corpo è stato avvistato dal vivaista durante un intervento di pulizia dell’azienda, (allagata a sua volta). Il vivaio si trova a una distanza di almeno 15 km da Figline.

A lanciare l’allarme erano stati i familiari nei giorni scorsi. Da lì sarebbero partite le ricerche da parte dei vigili del fuoco, (i quali hanno perfino utilizzato un drone per rintracciarlo). Immediati gli interventi sul posto da parte dei carabinieri e dei volontari della Misericordia, che hanno recuperato la salma.

Maltempo: lutto cittadino a Campi Bisenzio per funerale di Gianni Pasquini

E’ stato proclamato per oggi il lutto cittadino in coincidenza con la celebrazione dei funerali di una delle vittime del Maltempo a Campi Bisenzio, Gianni Pasquini. Nel provvedimento firmato dal sindaco Andrea Tagliaferri si ordina “il lutto nella giornata del 7 novembre 2023, con esposizione nelle sedi comunali delle bandiere a mezz’asta e l’ osservazione di un minuto di silenzio , in segno di raccoglimento e rispetto, alle ore 18:00 della data odierna“.

In questo momento di assoluta tristezza – afferma Tagliaferri – in cui il nostro Comune affronta le pesanti conseguenze di un’alluvione devastante, ci ritroviamo a condividere un momento di dolore e solidarietà. Ee è con tutto il mio cuore che proclamo il lutto cittadino in onore del nostro concittadino, Gianni Pasquini, che ha perso la vita in questa tragedia. In segno di cordoglio il Sindaco, la Giunta, il Consiglio Comunale, la città tutta si stringono attorno alla famiglia”.

Il funerale sarà celebrato alle ore 15 nella Pieve di S. Stefano a Campi Bisenzio.

Tregua dal maltempo per la Toscana

La notte tra il 5 e il 6 novembre ha portato una tregua dal maltempo in Toscana. La situazione è rimasta stabile e non ha apportato ulteriori peggioramenti. Il lavoro, però, nelle zone colpite rimane ancora tanto: bisogna continuare a spalare il fango e cercare una sistemazione per quei cittadini costretti ancora a dormire fuori casa.

I territori più colpiti rimangono quelli di Prato e Pistoia, in cui la protezione civile sta lavorando senza sosta per cercare di riportare a casa tutti quelli che purtroppo non vi rientrano dal 2 novembre, giorno dell’inizio delle alluvioni.

Le scuole rimangono chiuse ancora in numerose zone, in particolare in quelle in cui manca ancora la corrente elettrica. Eugenio Giani, presidente della Toscana, si è complimentato con i tecnici Enel e gli operatori del sistema regionale per essere riusciti a ridare l’elettricità a quasi tutte le utenze che erano rimaste senza. Dai 48 mila di ieri, oggi ad essere rimasti senza luce sono “solo” 1,700.

Erogati i primi 5 milioni per aiutare la Toscana

Oggi, però, è possibile riflettere meglio su quello che è accaduto in questa regione e sul perché questo disastro non sia stato in qualche modo previsto e prevenuto. Ha provato a spiegarlo Nello Musumeci, il ministro della protezione civile, che ha parlato di prevenzione ma anche di una testardaggine tutta italiana.

Il rischio zero non esiste, la natura è superiore a qualsiasi forza, ma l’uomo può ridurne gli effetti. Per farlo servono due tipi di interventi preventivi, da un lato dotare il territorio di infrastrutture che fronteggino i rischi, come bacini di laminazione e consolidamento degli argini, una periodica pulizia degli alvei dei fiumi ecc., e dall’altro lato una pianificazione urbanistica che non faccia costruire nei pressi di un’asta fluviale“, così Musumeci ha spiegato quanto la prevenzione sia fondamentale, per poi concentrarsi sul problema delle evacuazioni, che diventa complesso perché spesso i cittadini rifiutano di lasciare le proprie abitazioni anche durante le situazioni di pericolo.

Musumeci ha poi confermato che per l’emergenza in Toscana sono stati erogati dal Fondo delle emergenze nazionali i primi 5 milioni di euro, per gli interventi di soccorso e rimozione dei fanghi.

La situazione in Toscana il 5 novembre

L’emergenza non è ancora finita. Oggi la Toscana si è svegliata ancora invasa dalla melma e dal fango e con il terribile prospetto dell’arrivo di nuove piogge. Lo ha annunciato anche Fabrizio Curcio, il capo della Protezione Civile: “Il meteo va peggiorando, probabilmente ci vorranno evacuazioni preventive, lo stabiliranno i sindaci“.

E proprio su queste decisioni la Toscana si spacca. Da un lato il sindaco di Prato, Matteo Biffani, ha deciso di procedere con moderazione, valutando la situazione da allerta arancione ora per ora, prima di decidere di evacuare i suoi comuni. Chi a Prato sta subendo maggiormente i danni della pioggia è la piccola frazione di Figline, abitata da tremila abitanti, alle pendici del Monte Ferrato. Un Paese devastato dalle piogge dove i suoi abitanti continuano a spalare per cercare di liberare le strade e le case dalla fanghiglia che da giorni le ricopre. Il sindaco vuole aspettare, per capire se le evacuazioni, anche in questa parte della provincia siano necessarie.

Di opinione totalmente diversa è Simone Calamai, sindaco di Montemurlo, dove ci sono state già delle vittime causate dal maltempo. “Dalle ore 20 di stasera si rende necessario disporre che gli abitanti delle frazioni di Oste, Popolesco e Santorezzo lascino la propria abitazione se abitano ai piani terra e nei seminterrati o vadano ai piani alti“. Una procedura di prevenzione, che vede circa 1200 persone sfollate, alcune delle quali ospitate dalla Protezione civile nelle palestre delle scuole.

Intanto continua a piovere e come nel 1966 sono arrivati gli angeli del fango, che spalano senza sosta per aiutare coloro che non riescono più. Un simbolo di speranza che riaccende la voglia di resistere e di ricostruire, anche per chi purtroppo ha perso tutto.

Toscana, bimba di due mesi salvata dai Vigili del fuoco

Nella giornata di ieri, 4 novembre, in Toscana i Vigili del fuco sono intervenuti a Quarrata, in provincia di Pistoia per salvare tre persone, tra cui una bambina di appena due mesi.

La famiglia risiedeva in uno degli appartamenti della zona rimasti senza elettricità e acqua, e dopo alcuni giorni la situazione per loro è diventata insostenibile. Per questo hanno deciso di contattare i Vigili del fuoco per chiedere di essere messi in salvo o ancora meglio portati dai loro parenti.

A quel punto i vigili non hanno avuto dubbi e con grande attenzione sono giunti nell’abitazione, ormai circondata dalle acque ed hanno accompagnato i tre su un mezzo anfibio per poi accompagnarli dai loro parenti.

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Maltempo, Vigile del fuoco porta in salvo una bambina di due mesi

Dal salvataggio è nata una foto che resterà nella storia, in cui uno dei Vigili tiene in mano un fagotto di coperte da cui esce un cappuccio rosa. È la bimba di due mesi che finalmente è in salvo.

Allerta meteo

Per oggi, 4 novembre, la Protezione civile ha diffuso un bollettino con l’allerta rossa per rischio idraulico in Veneto. Allerta arancione, sempre per rischio idraulico, in Emilia Romagna e Lombardia. Allerta arancione per rischio temporali, invece, in Emilia Romagna. Allerta arancione per rischio idrogeologico in Emilia Romagna, Liguria e Lombardia.

Allerta gialla per rischio idraulico in Calabria, Friuli Venezia Giulia e Toscana. Allerta gialla per rischio temporali in Basilicata, Calabria, Liguria, Puglia, Sicilia e Toscana. Allerta gialla per rischio idrogeologico, infine, in Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto.

La situazione in Toscana il 4 novembre

Ieri, 4 novembre, in Toscana si sono registrati venti fino a 150 chilometri orari e piogge fortissime (un fenomeno che non accadeva da almeno mezzo secolo).

L’acqua ha invaso strade, case, allagato ospedali, fabbriche, centri commerciali e rotto argini dei fiumi nei territori di Prato, Pistoia e Pisa così come a Campi Bisenzio: il bilancio è al momento di sei vittime, tra cui un uomo rimasto folgorato mentre cercava di staccare la corrente elettrica nella cantina della sua abitazione, e due dispersi.

Oltre 20mila persone sono rimaste al buio per diverse ore e in alcuni Comuni manca l’acqua. Le operazioni di soccorso e di aiuto alle centinaia di persone sfollate sono andate avanti tutta la notte. Oggi, gran parte delle scuole che si trovano nei comuni alluvionati, restano chiuse.

Intanto, è iniziata la conta dei danni anche nelle tante aziende che si trovano nell’area fra Prato e Pistoia e che sono state interessate da allagamenti. Confindustria ha parlato di “danni ingentissimi” al sistema produttivo in quelle aree. Fra i settori più colpiti quello della vivaistica nel pistoiese e quello dei tessuti nel pretese.

Maltempo in Toscana, tre morti e fiume Sieve esondato

Nella notte di ieri è stata rinvenuta la seconda vittima del maltempo in Toscana. Una donna di 84 anni che è morta a seguito di un malore mentre cercava di spalare l’acqua che aveva invaso la sua abitazione di Montemurlo nella frazione di Bagnolo. La seconda vittima di questo Paese, che già aveva visto morire un uomo di 85 anni, trovato riverso in una camera di casa sua sommersa dall’acqua. L’altra vittima a Rosignano in provincia di Livorno.

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Maltempo in Toscana, continuano le esondazioni

Un bilancio tragico, che potrebbe continuare a salire, così come quello dei dispersi che per ora ammonta in Toscana a sei persone, tra cui una coppia di coniugi di Lamporecchio, che percorrevano un ponte poi crollato, e un uomo a Campi Bisenzio, disperso dopo che si è allontanato dalla sua auto.

Nella notte è anche esondato il fiume Sieve, tra Firenze e la frazione di Contea. A subire i danni dell’esondazione i campi coltivati e le piste ciclabili della zona. Per ora nessun pericolo per le abitazioni circostanti, ma la situazione continua ad essere monitorata attentamente.

Il Presidente della Regione, Eugenio Giani, ha firmato lo stato d’emergenza nazionale e la Regione Toscana ha richiesto lo stato di calamità nazionale. Le ore più critiche per la regione, infatti, devono ancora arrivare: dopo le ore 12 di oggi è attesa la piena del fiume Arno.

Fino a domenica l’allerta rimane massima a causa di alluvioni, nubifragi e vento da tempesta che continueranno a colpire la regione, come spiega IlMeteo.it.

Maltempo in Veneto, zona rossa e massima allerta

Il Governatore della Regione Veneto Zaia ha continuato a sottolineare l’importanza di limitare gli spostamenti in questo periodo di forte instabilità. “Le scuole rimarranno chiuse nelle zone rosse e mi raccomando di non frasi ingannare dal sole, perché l’allerta meteo non è direttamente collegata solo alla pioggia”.

Poi la terribile notizia, un vigile del fuoco disperso nel bellunese, a Puos D’Alpago, mentre non in servizio cercava di aiutare chi era in difficoltà.

Nella Regione sono caduti 160 millimetri d’acqua nelle scorse 24 e ciò preoccupa principalmente per l’esondazione dei fiumi. Sorvegliati speciali l’Adige a Verona, il Bacchiglione, il Brenta e il Tagliamento. Nel caso dell’Adige si è già corsi ai ripari con l’apertura del collettore che defluirà le acque del fiume nel lago di Garda.

Maltempo, saltano i collegamenti per Ischia e Procida

A causa dei forti venti e delle mareggiate che si sono registrate in queste ore, sono saltati alcuni collegamenti per le isole di Ischia e Procida. Da stanotte, infatti, sono state cancellate alcune corse sia di traghetti che di aliscafi e sono stati chiusi tutti i collegamenti dai porti di Forio, Casamicciola e Marina Grande di Procida.

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Maltempo, saltano i collegamenti con Ischia e Procida

Non è ancora chiaro quando riprenderanno i collegamenti a causa dell’instabilità meteorologica che oggi continuerà a caratterizzare l’Italia.

Maltempo a Milano, paura per il livello del Lambro e del Seveso

Dopo il nubifragio di qualche giorno fa, Milano continua a non avere pace. Le piogge non sembrano fermarsi e alzano pericolosamente il livello dei fiumi Lambro e Seveso. Per questo motivo nella notte sono state messe in sicurezza le comunità del Parco Lambro e allo stesso tempo la vasca di Milano del Seveso è stata preparata per accogliere l’acqua in caso di esondazione.

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