Long Covid, uno studio dimostra che il virus può danneggiare la memoria

Il COVID-19 può avere un impatto sulle capacità cognitive e di memoria delle persone: i ricercatori dell’Imperial College hanno scoperto che il deficit equivale a sei punti QI, rilevabili un anno o più dopo l’infezione

Redazione
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Le persone affette da Long Covid soffrono di effetti collaterali lievi di ma duraturi sulla cognizione e sulla memoria. Questo è quanto suggerisce una ricerca dell’Imperial College di Londra pubblicata sul New England Journal of Medicine. I deficit cognitivi registrati sarebbero equivalente a circa 6 punti di QI.

Long Covid, effetto annebbiamento

Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Imperial College di Londra rivela piccoli deficit nell’esecuzione dei test cognitivi e di memoria negli individui ripresi dal COVID-19 rispetto a quelle che non avevano contratto il virus. Nel concreto i problemi rilevati sarebbero un difficoltà nella concentrazione e un senso di “annebbiamento” mentale.

Lo studio ha valutato più di 140.000 persone nell’estate 2022. Gli individui che si sono sottoposti alla ricerca che registravano ancora sintomi del Covid – il 3,5% dei partecipanti -, persistenti per più di 12 settimane, avevano deficit più significativi nelle prestazioni che coinvolgevano memoria, ragionamento e funzioni esecutive. Gli scienziati hanno quindi affermato che ciò dimostra che la “nebbia cerebrale” ha avuto un impatto quantificabile.

Dai test è emerso che i pazienti con sintomi post-Covid non risolti, avevano un QI equivalente a 6 punti inferiore rispetto a chi non era mai stato infettato. I risultati hanno mostrato che il COVID-19 era associato a deficit in molteplici aree cognitive, in particolare nella memoria, come la capacità di ricordare immagini di oggetti visti pochi minuti prima. I ricercatori ritengono che ciò potrebbe essere dovuto a problemi nella formazione di nuovi ricordi piuttosto che a un’accelerazione dell’oblio

Long Covid, possibili miglioramenti

I ricercatori hanno anche notato che le persone che avevano avuto sintomi per mesi, hanno successivamente raggiunto punteggi cognitivi simili ai pazienti che erano guariti in un tempo più breve. Lo studio sembra dunque suggerire che con l’attenuarsi dei sintomi di Long Covid anche il deterioramento cognitivo diminuisce. Il professor Paul Elliott, autore senior e direttore del programma REACT, della School of Public Health dell’Imperial College di Londra, ha dichiarato: “È rassicurante che le persone con sintomi persistenti dopo il COVID-19, che si è risolto, possano aspettarsi di sperimentare qualche miglioramento“.

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