Lecce, 13enne cade dalla sedia a rotelle a scuola: morto dopo 5 giorni di agonia

Il minore ha perso la vita a seguito di complicanze cerebrali causate dalla frattura delle tibie. I genitori hanno sporto denuncia per comprendere se vi siano responsabilità tra i dipendenti della scuola

Redazione
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Un tredicenne affetto da distrofia muscolare è deceduto dopo cinque giorni di agonia in un ospedale di Lecce, a seguito di una caduta dalla sedia a rotelle avvenuta tra le mura scolastiche. Un incidente su cui si sa ancora ben poco e che ha spinto i suoi genitori a sporgere denuncia per avere maggiori chiarezze e soprattutto risposte sull’improvvisa e ingiusta morte del loro bambino.

Il giorno della caduta, lo scorso 6 febbraio, la famiglia del 13enne non ha ricevuto alcuna comunicazione in merito all’incidente avuto dal figlio. Solo nel pomeriggio, in seguito al racconto in lacrime del ragazzo, i genitori hanno scoperto cosa fosse accaduto poche ore prima. L’inchiesta aperta a seguito del decesso dovrò chiarire le dinamiche della caduta e il grado di coinvolgimento della scuola media del Salento, frequentata dal minore.

Lecce, i cinque giorni di agonia

L’inchiesta è stata aperta per comprendere se vi sia qualche responsabilità a carico degli accompagnatori del minore disabile all’entrata e all’uscita dalle mura scolastiche. Sembrerebbe, infatti, che la caduta del 13enne sia avvenuta proprio durante l’uscita da scuola. Non ci sono certezze sulle dinamiche, ma la teoria dei genitori del giovane è che questo sia caduto scendendo con la sedia a rotelle dalle scale della struttura e non dalla rampa apposita.

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Le indagini dovranno ora chiarire se all’interno della scuola vi siano responsabilità

Tutte congetture che ora dovranno essere chiarite dall’indagine. La salma del minore è stata trasferita presso la camera mortuaria del Vito Fazzi di Lecce per gli accertamenti medico-legali. Non ci sono chiarezze infatti neanche sull’improvviso peggioramento del giovane, le cui condizioni subito dopo la caduta non sembravano gravi. Secondo quanto riportato dal secondo ospedale che ha preso in cura l’adolescente, la morte del giovane sarebbe sopraggiunta a seguito di complicanze cerebrali causate dalla frattura delle tibie.

Non è chiaro, però, chi fosse ad accompagnare il giovane al momento della caduta e se in qualche modo fosse responsabile dell’infortunio. Al momento dell’incidente, comunque, il ragazzo presentava escoriazioni e traumi agli arti inferiori anche se apparentemente non gravi. Una volta a casa le condizioni del 13enne sono peggiorate e per questo è stato trasportato all’ospedale di Scorrano, dove le sue condizioni sono peggiorate ulteriormente.

Il personale medico di questo primo ospedale ha quindi deciso di optare per il trasferimento all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove il giovane è in poche ore finito in rianimazione, per poi morire l’11 febbraio. Immediata la denuncia dei genitori presso il posto fisso di polizia, da cui poi gli atti sono stati trasmessi in Procura permettendo l’apertura di un’indagine.

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