In merito alla multa di 60.000 euro alla Lavoratti, Dolcezze di Riviera Srl, azienda dolciaria proprietaria dello storico marchio ligure salvato nel 2022 da Fabio Fazio, ha risposto in merito alla notizia emersa lo scorso 17 aprile.
L’azienda ha voluto fare un poco di chiarezza e ribadire dov’è stato commesso l’errore, per far sì che non venga usurpato il nome dello storico marchio e la credibilità della fabbrica.
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“Tutte le nostre materie prime, a cominciare dal cioccolato, sono di altissima qualità e attentamente selezionate. È proprio attorno a questo principio che abbiamo scelto di costruire, con tenacia e coerenza, l’intera filosofia della nostra azienda“, ha voluto chiarire l’azienda dolciaria.
“La sanzione amministrativa ricevuta ben quattordici mesi fa, riguarda un’etichettatura relativa alla Nocciola Tonda di Giffoni, ritenuta non conforme dal nucleo dei Carabinieri, sebbene validata da un parere della Camera di Commercio di Torino, ente specializzato in etichettatura alimentare“, secondo quanto dichiarato pare che il problema si riferisca ad una sola materia prima.
Invece, per quanto riguarda il pistacchio di Bronte: “Sono state riscontrate 44 tavolette e 62 vasetti di crema, su una produzione di migliaia di pezzi, in cui è stato utilizzato erroneamente del pistacchio siciliano privo della dicitura DOP, perché si trattava di pistacchio acquistato per prove tecniche, a differenza di tutte le altre nostre produzioni in cui viene regolarmente impiegato pistacchio certificato Dop”. Mentre sul sale l’azienda non transige: proviene tutto da Trapani.
L’azienda dolciaria ha visto questa inchiesta come un attacco personale, lesivo alla propria immagine: “Ci dispiace profondamente per questo attacco frontale e gravemente lesivo dell’immagine dell’azienda, per il quale ci riserviamo ogni azione legale. Nonostante sia sempre più difficile fare impresa in Italia, continueremo a lavorare con la stessa cura, trasparenza e serietà che da sempre ci contraddistinguono“.
Resta il fatto, però, che la Lavoratti è stata punita con ben 13 sanzioni amministrative e il risarcimento totale potrebbe arrivare a 100.000. Tale punizione ha fatto sì che Fazio si dimettesse dal ruolo di presidente. Peraltro, finora, non ha proferito parola su quanto emerso.
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