Latina, la morte di Satnam Singh: due arresti per sfruttamento del lavoro

Il bracciante aveva perso la vita tragicamente nel giugno dell'anno scorso, abbandonato agonizzante dal suo datore di lavoro dopo aver perso un braccio usando un avvolgiplastica

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Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravato. Sono queste le accuse emerse dall’inchiesta nata dalla tragica vicenda avvenuta a Latina che aveva visto la morte di Satnam Singh. L’uomo di 31 anni di origine indiana era deceduto il 19 giugno scorso, dopo essere rimasto vittima di un incidente sul lavoro nei giorno precedenti alla sua morte.

I Carabinieri del comando Provinciale di Latina, coordinati dalla procura, hanno eseguito la misura cautelare in carcere a carico di due persone ritenute presunti responsabili della scomparsa di Satnam. Nello specifico, secondo l’ordinanza firmata dal gip di Latina, in concorso tra loro, gli arrestati sarebbero responsabili del reato di intermediazione illecita e di sfruttamento del lavoro.

Latina, la morte di Satnam Singh

L’indagine che si sta conducendo è scaturita dall’infortunio che è costato la vita al bracciante di origini indiane Singh. Il 31enne era stato abbandonato in strada agonizzante dopo aver perso l’intero braccio destro usando un macchinario mentre lavorava in un’azienda agricola di borgo Santa Maria, nelle campagne della città di Latina.

Sfruttato e abbandonato in modo disumano, Satnam era deceduto all’ospedale San Camillo di Roma, dove era stato ricoverato in gravissime condizioni e con prognosi riservata. L’arto, tranciato nettamente dal macchinario avvolgiplastica nell’azienda agricola Lovato, era stato lasciato poggiato in una cassetta della frutta, proprio accanto al corpo agonizzante del 31enne. Un’immagine scioccante e indescrivibile che sintetizza l’atrocità dello sfruttamento cui .

Inoltre, era emerso che Satna, non aveva neanche un contratto regolare né un permesso di soggiorno e il titolare dell’azienda dove lavorava, era già stato indagato per lesioni colposo e omissione di soccorso. Ai tempi dell’incidente, Renzo Lovato, proprietario dell’azienda e padre di Antonello, datore di lavoro di Satnam, aveva dichiarato e spiegato di aver avvisato il lavoratore di avvicinarsi al macchinario, ma il 31enne “ha fatto di testa sua“.

La tragedia nella tragedia, in quanto, nessuno aveva chiamato i soccorsi ma Singh era stato direttamente caricato su un pulmino per essere poi portato davanti alla sua abitazione e solo da quel momento i famigliari avevano potuto chiamare l’ambulanza.

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