Il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Corrado Melone” di Ladispoli è stato sospeso dal suo lavoro per decisione dell’Usr del Lazio, a seguito del caso del mancato reintegro in classe di un bambino di sei anni iperattivo, definito “non gestibile” e “distrattivo” per il resto degli alunni. Una decisione che il dirigente scolastico ha preso qualche giorno fa, indispettendo non solo i genitori del minore ma anche l’opinione pubblica nazionale, che ha definito la questione “inaccettabile“.
Il bambino era stato sospeso dalle lezioni per 17 giorni a causa di “comportamenti non idonei per la comunità scolastica“. A seguito della decisione i genitori hanno fatto ricorso a Tar, che ha stabilito che il bimbo di sei anni doveva essere reintegrato con effetto immediato all’interno della classe e seguito da un docente di sostegno, di cui ha predisposto la nomina. Nulla è però andato secondo i piani.
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Il minore, affetto da Adhd (un disturbo della concentrazione) e da iperattività, è quindi tornato a scuola all’inizio della scorsa settimana. Arrivato davanti ai cancelli del plesso di Ladispoli, accompagnato dal suo papà, non ha potuto accedere alle lezioni. Immediata poi la spiegazione del preside, che ha voluto sottolineare: “Non avevamo letto le mail, non sapevamo della sentenza, lo faremo entrare“. Il giovedì successivo, dopo l’invio degli ispettori regionali, predisposto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, e una bufera mediatica che ha travolto l’istituto, il bimbo è tornato a scuola, seduto tra i suoi compagni di classe.
La questione sembrava essersi conclusa per il meglio, finché, a sole due ore dall’inizio delle lezioni, i genitori del piccolo hanno ricevuto una telefonata in cui veniva loro chiesto di venire a riprendere il figlio perché “non riusciamo a gestirlo“. Immediata la risposta del legale della famiglia che ha spiegato: “Chiediamo solo l’applicazione di quanto deciso dal tribunale. Gli alunni con difficoltà hanno tutto il diritto di entrare a scuola e di avere assistenza. I genitori vogliono solo che il proprio figlio vada a scuola. Come ogni altro bambino“.
La decisione dell’Usr Lazio
A seguito di questo secondo mancato reintegro, il Ministero dell’Istruzione ha assicurato che le ispezione del plesso e dell’operato del preside, avvenute lo scorso 6 marzo, avrebbero raggiunto una conclusione al più presto e a queste sarebbe seguito un eventuale provvedimento. Oggi l‘Ufficio Scolastico Regionale del Lazio ha disposto la sospensione del dirigente scolastico e la nomina di un reggente per l’istituto “Corrado Melone” di Ladispoli.
Il preside si era definito pronto a collaborare con gli ispettori, per poi accusare la famiglia del piccolo di credere la scuola “un servizio di babysitteraggio” e di “infischiarsene che altri 21 bambini non stanno imparando a causa della situazione della classe“.
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